“Siamo tutti in ansia. Purtroppo, tra vacanze di Pasqua e referendum in Turchia, anche se è assurdo, è ancora tutto fermo“. A parlare al Corriere della Sera è Massimo del Grande, padre di Gabriele, blogger e documentarista fermato lunedì 10 aprile dalle forze di polizia turche nella regione dell’Hatay, al confine con la Siria. La sua espulsione doveva essere “imminente” e avvenire tre giorni dopo il fermo, ma non è andata così. Perché il 35enne è ancora nelle mani delle forze dell’ordine turche in un centro di detenzione amministrativa. Massimo spiega di non essere ancora riuscito “a parlare con lui” e spera “che si risolva ogni intoppo burocratico per il suo ritorno e sono fiducioso di avere presto una risposta”. Perché sebbene la Farnesina abbia assicurato che le condizioni del giornalista sono buone, al momento non si parla di una data di rientro. Sprovvisto dei necessari permessi, è stato arrestato mentre cercava di intervistare per il suo nuovo libro dei profughi che si trovavano nella zona.

Intanto sono in molti a chiedere la liberazione di Gabriele attraverso i social, cercando di concentrare l’opinione pubblica sulla vicenda via hashtag #FreeGabriele e #IoStoConGrabiele. Tra questi c’è anche il noto fumettista Zerocalcare, che venerdì 14 aprile ha postato una tavola su Twitter. Gabriele è arrivato in Turchia sprovvisto dei permessi necessari ed è stato arrestato mentre cercava di intervistare per il suo nuovo libro dei profughi che si trovavano nella zona.

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