Non c’è tregua per Roberto Napoletano. Dopo la polemica sulla buonuscita milionaria e il week end di fuoco del cda, il direttore del Sole24Ore viene sfiduciato dalla sua redazione. L’assemblea dei giornalisti, che nei giorni scorsi aveva chiesto a gran voce un’operazione verità sui conti dell’editrice, ha votato no al rinnovo della fiducia al direttore. Su 203 votanti per un totale di 225 aventi diritto, ben 151 (il 74,4%) si sono espressi contro la gestione di Napoletano. Non certo un buon segno per il direttore che, in compenso, incassa il sostegno di un consiglio di amministrazione pro-tempore e ridotto ai minimi termini dopo le dimissioni di Giorgio Squinzi e di quattro consiglieri: “Preso atto del voto di fiducia dei giornalisti de Il Sole24Ore – si legge in una nota – Il consiglio (…), in regime di prorogatio, (…) rinnova la fiducia al direttore Roberto Napoletano”. Una nota condivisa anche dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che auspica “si recuperi quel clima di armonia e serenità necessario per affrontare sfide difficili”.

Sebbene il quadro sia profondamente cambiato, non è la prima volta che l’assemblea dei giornalisti del quotidiano confindustriale sfiducia un direttore: era già avvenuto con Gianni Riotta. Fortemente voluto da Emma Marcegaglia ai vertici del giornale nel marzo 2009, Riotta venne poi sfiduciato dalla redazione nel febbraio del 2011 e dopo dieci giorni decise di passare la mano. Al suo posto venne nominato Napoletano che, all’epoca era alla guida del quotidiano romano Il Messaggero di proprietà del costruttore Francesco Gaetano Caltagirone. Napoletano non era del resto nuovo al Sole24Ore: in precedenza era già stato vicedirettore e anche responsabile della sede romana del giornale. Per il consiglio di amministrazione del Gruppo 24 Ore, presieduto allora da Giancarlo Cerutti, conosceva bene il giornale ed era l’uomo giusto per rilanciare l’editrice confindustriale.

Nei quattro esercizi (2012-2015) seguiti alla nomina di Napoletano (fine 2011) ai vertici del quotidiano, però, il Gruppo 24 Ore ha totalizzato più di 155 milioni di perdite. Nell’ultimo semestre infine, l’editrice ha totalizzato 50 milioni di perdite che hanno ridotto al lumicino il patrimonio e hanno imposto una ricapitalizzazione. Confindustria ha già fatto sapere che farà la sua parte, ma intanto il titolo è crollato ulteriormente in Borsa e tra gli azionisti è scattata una faida senza fine. Anche perché nell’associazione degli industriali c’è chi punta a rivalersi sui vecchi amministratori. Della questione si discuterà certamente nella prossima assemblea dei soci, in programma il 14 novembre per il rinnovo del consiglio e ancora prima ai vertici della Confindustria con il consiglio generale che è stato convocato per il 12 ottobre per occuparsi esclusivamente dell’editrice. Qui è attesa un’informativa da parte di Boccia che nei giorni scorsi ha garantito che “Il Sole resterà nella Confindustria” e che osserva da vicino la situazione della redazione. Forse anche per via di vecchie ruggini fra l’attuale inquilino di viale dell’Astronomia e Napoletano, storicamente vicino ad Antonio D’Amato, grande sponsor di Alberto Vacchi nell’ultima tornata elettorale di viale dell’Astronomia.

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