Sono aperti i bandi 2016 per oltre 35mila volontari di servizio civile. Dopo i problemi dell’anno scorso, con il pasticcio nell’assegnazione dei fondi alle Regioni, ora le associazioni parlano di “un passo in avanti”. Ma insufficiente: “Ci sono ancora risorse disponibili non impegnate e progetti ammessi a graduatoria ma non a bando”, spiega Licio Palazzini, presidente della Conferenza nazionale enti servizio civile (Cnesc). Che spera che con l’attuazione della riforma del terzo settore – in base al ddl il servizio civile dovrà essere “universale” – sia possibile superare questo limite della normativa ora in vigore.

Nel dettaglio, il numero di 35mila giovani risulta dalla somma dei 21mila posti disponibili nel bando nazionale e dei 14mila negli albi regionali. Ma altre posizioni, 7mila in tutto, si renderanno disponibili nei prossimi mesi. Così, nell’arco dell’anno, ci sarà spazio per 42mila volontari. Come ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luigi Bobba, questi 7mila ulteriori posti sono legati progetti decisi con i ministeri dell’Agricoltura, dell’Ambiente e dei Beni culturali, oltre a un bando integrativo per le Regioni. Per i giovani sarà possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di servizio civile: la richiesta dovrà essere inoltrata entro il 30 giugno alle 14.

“C’è stato un passo in avanti rispetto all’anno scorso – spiega Palazzini – Ma resta il punto che continuano ad essere assegnate alle Regioni risorse non utilizzate, mentre nell’albo nazionale ci sono progetti ammessi alla valutazione ma che, per carenza di risorse, non andranno a bando”. Il riferimento è al pasticcio del 2015, quando alcune Regioni si sono ritrovati a disposizione risorse in eccedenza per circa 25 milioni rispetto alle loro esigenze. E solo dopo una lunga trattativa e due bandi integrativi i fondi sono stati impiegati per avviare nuovi volontari.

Quest’anno, quanto meno, si eviterà il tira e molla: il governo ha già previsto di recuperare i fondi in eccesso nei nuovi bandi che saranno pubblicati entro l’estate. Il sottosegretario Bobba, in particolare, ha parlato di 3mila nuovi posti che saranno messi a disposizione. “Ma resta un paradosso pratico – commenta Palazzini – Per sfruttare i fondi in eccesso, le associazioni dovranno presentare nuovi progetti, che dovranno essere valutati e infine messi a bando: ci vorranno dei mesi. Invece, si potrebbero usare quelle risorse per quei progetti dell’albo nazionale già valutati e approvati, ma non avviati per carenza di risorse. In questo modo, i bandi potrebbero partire immediatamente e i ragazzi potrebbero essere subito avviati al servizio civile”.

Articolo Precedente

Riforma terzo settore, buio fitto sui controlli e fondazioni ad personam. Ecco perché non è il caso di festeggiare

next
Articolo Successivo

Disabili, “legge Dopo di Noi annacquata: troppe risorse per detrazioni su polizze e controlli affidati alle Regioni”  

next