Il Coni ordina, la Fip esegue e ora la Legabasket si ritrova a dover prendere una decisione forte: rompere con la Federazione o sacrificare sull’altare di Roma 2024 possibili introiti economici per i club e un principio di libertà già esistente da tempo. Sarebbe una lotta di ‘quartiere’, la rottura tra le società di Serie A e il binomio Federbasket-Coni, se non facesse parte di una partita molto più ampia, quella per l’assegnazione all’Italia dei Giochi Olimpici. La Federbasket ha deciso di stracciare la convenzione con la Lega, che ha le deleghe per organizzare il campionato di Serie A. L’input è arrivato dal Coni che si è appellato ai “principi dell’ordinamento sportivo nazionale e internazionale” per garantire “il regolare avvio e svolgimento delle competizioni sportive di alto livello, nazionali e internazionali”. In realtà l’interesse del Comitato olimpico presieduto da Giovanni Malagò è solo uno: evitare rotture con Patrick Baumann, presidente Fiba, la Federazione internazionale della pallacanestro, e potente membro del Cio in vista dell’assegnazione delle Olimpiadi 2024 per le quali Roma è in corsa, a costo di penalizzare alcune squadre italiane sotto il profilo economico e della programmazione. A questo punto è necessario fare un passo indietro e raccontare come si è arrivati alla decisione di martedì, attesa ma comunque clamorosa.

Eurolega e Champions League
Da anni la Fiba ha rinunciato a organizzare le più importanti coppe europee. Dal 2001, infatti, i club fanno da soli. Così l’Eurolega e l’Eurocup, le due più importanti manifestazioni continentali, vengono organizzate da leghe private e non dalla Federazione. La Fiba ha però rilanciato poche settimane fa – e presentato lunedì – il progetto per una nuova Champions League. Già in partenza ha dovuto fare i conti con l’accordo sottoscritto dalle 11 più prestigiose società europee con l’Eurolega, che organizza la sua competizione con un sistema misto di licenze fisse decennali e alcune “fluttuanti”. Una coppa ricca, con alle spalle il gigante del marketing Img, alla quale partecipa in pianta stabile l’Olimpia Milano, assieme a Barcellona, Real Madrid, Panathinaikos, Olympiacos, Cska Mosca e Maccabi Tel Aviv. Il meglio del basket europeo. Accanto al torneo più prestigioso, l’Eurolega ha recentemente presentato anche una nuova versione dell’Eurocup, una coppa equivalente all’Europa League nel calcio, anche questa basata su un sistema di licenze pluriennali. Ma ora la Fiba, forte della spalla offerta da alcune federazioni nazionali, tra cui l’Italia, ha rilanciato il proprio ruolo decidendo di organizzare una Champions alla quale dovrebbero partecipare – in base a meriti sportivi – tutte le squadre che non hanno una licenza decennale concessa da Eurolega. Peccato che molti club abbiano risposto picche, perché Eurolega e Eurocup sono allettanti sotto il profilo economico, mediatico e, funzionando sulla base di licenze pluriennali, garantiscono introiti sul medio-lungo periodo con conseguente ricaduta positiva sulla possibilità di programmare.

Le italiane in Eurocup e la risposta Fiba
Il 13 marzo l’Eurolega ha convocato una riunione a Barcellona per presentare la nuova Eurocup a 24 squadre. Tra i club invitati invitate c’erano Sassari, Reggio Emilia e Trento, ai quali è stata offerta una licenza triennale: cioè la certezza di partecipare alla competizione per tre stagioni. Una proposta subito accolta dai tre club. Il 17 marzo l’assemblea della Legabasket è stata chiamata a decidere riguardo l’adesione alla Coppa dei Campioni della Fiba. Da settimane era forti le pressioni di Coni e Fip per il sì. La Lega ha però confermato un orientamento consolidato dal 2001, anno della prima spaccatura tra la Fiba e la Confidunstria europea dei club: le società italiane hanno infatti detto sì alla Fiba Champions League, lasciando però la possibilità ai singoli club di accettare gli inviti di Eurolega ed Eurocup. Una decisione preoccupante per il presidente del Coni Giovanni Malagò e il numero uno della Fip Gianni Petrucci, perché l’Italia ha ottenuto dalla Fiba l’organizzazione del torneo preolimpico che si terrà a Torino a luglio ed è in corsa per l’organizzazione dei Giochi olimpici nel 2024. In ballo ci sono i voti di Patrick Baumann, presidente della Fiba, influente membro del Comitato olimpico internazionale, l’organo che assegnerà le Olimpiadi. La reazione della Fiba è arrivata puntuale lunedì sera: qualsiasi federazione consentirà ai suoi club “o ai propri campionati di concludere o implementare accordi con la Eurolega – si legge nella nota di Baumann – perderà automaticamente il diritto a partecipare alle competizioni delle nazionali organizzate dalla Fiba Europe”. In sostanza: se la Fip non ferma i club, l’Italia non potrà partecipare agli Europei e “l’esclusione potrebbe poi estendersi anche ad altre competizioni”.

Lo scontro Fip-Lega: chi vince?
Un diktat accolto dalla Fip, sostenuta dal Coni. La Giunta del Comitato olimpico ha ordinato alla Federbasket di far rientrare la società nei ranghi, anche perché nel frattempo la Francia, pure lei in corsa per i Giochi, ha scelto di stare con la Fiba. Per Malagò, che aveva ottenuto garanzie di Petrucci riguardo la posizione dei club italiani, si tratta di un grosso problema. Così il Consiglio Federale, riunitosi martedì, ha usato il pugno duro, definendo la decisione della Legabasket “una violazione del principio di centralità della Fip” e per questo “ha stabilito di risolvere la convenzione in essere con la Lega, revocando le deleghe conferite”, oltre a diffidare Sassari, Reggio Emilia e Trento. “Dica espressamente quale sia la causa” della risoluzione della convenzione, ha ribattuto la Legabasket, poiché con “la delibera del 17 marzo, assunta dalla Lega all’unanimità, e ripetiamo, all’unanimità, la Lega ha aderito alla Champions League, divenendone anche azionista, ribadendo tuttavia un principio che la stessa Fiba e la stessa Fip hanno avallato da almeno 15 anni”, cioè quello di poter partecipare ad altre competizioni. Il 5 aprile, le società si riuniranno in via ufficiale per decidere la strada da intraprendere. Due gli scenari: la conferma della decisione già presa e quindi uno strappo definitivo con la Fip o il ritorno sotto l’ombrello della Federbasket, con tanti saluti all’Eurocup. Che a quel punto aprirebbe una nuova querelle con Reggio Emilia, Sassari e Trento, sacrificate, assieme a un sacrosanto principio di libertà, sull’altare di Roma 2024.

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