Staffetta in vista sulla panchina del Bayern Monaco: a giugno Pep Guardiola lascerà la guida tecnica e verrà sostituito da Carlo Ancelotti che ha firmato un contratto triennale. Ad annunciarlo ufficialmente è stato l’ad del club bavarese Karl-Heinz Rummenigge. “Siamo grati a Guardiola per tutto quello che ha dato per la nostra società e speriamo di celebrare altri successi nella stagione in corso”. Mentre su Ancelotti ha detto: “E’ una persona calma, equilibrata, che sa come lavorare con le stelle e pratica un calcio ricco e vario. Questo è quello che stavamo cercando, ed è quello che abbiamo trovato. Non vediamo l’ora di lavorare insieme”.

L’allenatore spagnolo è alla terza stagione al Bayern con cui finora ha conquistato due campionati tedeschi (ed è saldamente primo in quello in corso) una coppa di Germania, una Supercoppa europea e un mondiale per Club. Il prossimo anno approderà al Manchester city, insoddisfatto dalla gestione di Manuel Pellegrini. La squadra inglese da anni ai vertici in patria non si è ancora dimostrata competitiva in Europa. Ancelotti, invece, continua la sua carriera  da allenatore di top-club. Dopo aver conquistato due volte la Champions League con il Milan, nel 2003 e nel 2007, ha riportato sul tetto d’Europa anche il Real Madrid nel 2014. In mezzo le vittoria della Premier League con il Chelsea e del campionato francese con il Paris Saint-Germain.

L’allenatore italiano, al momento senza panchina per un anno sabbatico, ha commentato su Twitter l’accordo raggiunto con i tedeschi: “E’ un onore per me fare dalla prossima stagione di questo grande club, quando ho saputo dell’interesse del club, non ho voluto prendere in considerazione nessun’altra proposta. Auguro al Bayern Monaco e all’amico Guardiola tutto il meglio per il prosieguo della stagione”. Dopo 18 anni la più importante squadra tedesca verrà guidata da un italiano: l’ultimo era stato Giovanni Trapattoni a Monaco nel ’94-95 e poi dal ’96 al ’98. Pochi dimenticheranno la sua sfuriata in conferenza stampa contro alcuni giocatori in un tedesco piuttosto maccheronico. Uno stile opposto rispetto alla calma di Carlo Ancelotti.

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