La Francia nel 2016 sarà “costretta a non rispettare” il tetto del 3% al rapporto deficit/Pil imposto dai Trattati europei. A ufficializzarlo, martedì mattina, è stato il premier Manuel Valls, giustificando la richiesta con la necessità di “rafforzare la sicurezza a causa degli attentati del 13 novembre”. “La Commissione Ue deve capire che la lotta contro l’Isis riguarda la Francia ma anche l’Europa”, ha spiegato il primo ministro. Il Paese, in realtà, è da anni fuori dai paletti: nel 2014 ha visto il deficit attestarsi al 4,4% del prodotto e aveva già anticipato che non sarebbe rientrato nei ranghi prima del 2017. Ma lo stato di emergenza proclamato dopo gli attacchi di Parigi comporta esborsi ulteriori, come aveva anticipato lunedì il presidente François Hollande durante il discorso solenne ai parlamentari riuniti in seduta a comune nella reggia di Versailles. Basti dire che nei prossimi due anni verranno assunti 5mila militari e poliziotti e entro il 2020 si arriverà “a 10mila nuovi posti nel settore della sicurezza”.

“Ritengo che in questa situazione il patto di sicurezza abbia la precedenza sul Patto di stabilità“, ha chiosato il presidente. Che ha subito incassato l’apertura del commissario Ue agli affari economici, il connazionale Pierre Moscovici, pronto ad attestare che “in questo momento terribile la sicurezza dei cittadini in Francia e in Europa è la priorità assoluta e la Commissione Ue lo capisce pienamente”. “Siamo coscienti che la nostra opinione sul piano di bilancio presentato dalla Francia non include le spese annunciate ieri, ma analizzeremo queste a tempo debito”, ha detto Moscovici, precisando che “vedremo in futuro come sarà l’impatto e il modo in cui sarà pertinente” analizzarlo. “La sicurezza è prioritaria e finanze pubbliche sane sono complementari”, ha aggiunto Moscovici, ricordando che le leggi europee sul bilancio prevedono un certo grado di flessibilità che permette agli Stati membri di rispondere a “circostanze inaspettate”. Proprio martedì l’esecutivo Ue ha diffuso le pagelle sulle leggi di Stabilità dei Paesi dell’Eurozona: la Francia ha ricevuto un sostanziale via libera nonostante il deficit previsto al 3,4% del pil e uno sforzo sul fronte delle liberalizzazioni “significativamente sotto il livello raccomandato”.

Le dichiarazioni di Valls hanno comunque contribuito al buon andamento dei mercati finanziari del Vecchio continente, che hanno chiuso tutti ampiamente in positivo con Parigi a +2,77 per cento. Anche martedì i listini sono stati trainati dai titoli legati alla difesa. Finmeccanica ha chiuso la seduta a +5,43%, maglia rosa di Piazza Affari. In progresso anche le francesi Thales  (+3,56%) ed  Airbus (4,27%), nonché l’inglese Bae Systems  (1,96%). Ancora acquisti, negli Usa, anche su Lockheed Martin e Boeing. In recupero rispetto a lunedì le compagnie aeree e il comparto del lussoAir France, il titolo più penalizzato nella prima giornata di negoziazioni dopo gli attentati, ha guadagnato l’1,41%, Lufthansa ha segnato +2,35% e Finnair +1,67%. In positivo anche American Airlines e United Continental. Rimbalzi anche per Lvmh (+3,28%) e Ferragamo, a +3,19 per cento.

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