Reazionari dell’automobilismo preparatevi, il virus del turbo ha contagiato definitivamente anche la Porsche. Dopo il Cavallino Rampante con il V8 sovralimentato della Ferrari 488 GTB, anche la Cavallina di Stoccarda ha rinunciato all’aspirazione naturale sul suo storico motore boxer a 6 cilindri. La 911 in versione restyling che debutterà tra pochi giorni al Salone di Francoforte ha un nuovissimo 3 litri “flat six” bi-turbo, che è stato declinato in due versioni per la Carrera e la Carrera S. Il primo ha 370 CV e 450 Nm di coppia, il secondo sale a 420 CV e 500 Nm. A un aumento di prestazioni – velocità massime rispettivamente di 295 e 308 km/h e accelerazioni 0-100 km/h in 4,2 e 3,9 secondi – si accompagna una diminuzione dei consumi – 7,4 e 7,7 L/100 km – e un aumento del piacere di guida, dice la Porsche, data la maggiore coppia disponibile ai bassi regimi e una linea rossa posizionata a 7.500 giri. Certamente i puristi staranno già storcendo il naso, come del resto hanno già fatto ai tempi del raffreddamento a liquido e dei fari a uovo sodo, ma nulla può fermare il progresso, la guerra alle emissioni e l’avanzata del turbo.

Ovviamente, sarà fisicamente impossibile avere la stessa prontezza di risposta dei vecchi motori aspirati, ma la scelta di avere turbocompressori tutto sommato piccoli dovrebbe comportare una loro attivazione piuttosto immediata e quindi un “turbo-lag” ridotto al minimo. Così, le uniche 911 aspirate rimarranno (per ora) la GTS e la GT3, mentre il resto della gamma sarà interamente convertito al turbocompressore. A questo proposito, con questo restyling la 911 perde qualsiasi patente di “sportiva possibile”, visto che non esistono più versioni al di sotto dei 100.000 euro e che il baricentro della gamma è posizionato ben più in alto. Tuttavia, l’aggiornamento non è soltanto motoristico, perché ora le sospensioni attive PASM sono di serie e in abbinamento al cambio doppia frizione Pdk c’è il pulsante “Sport Response Button” che attiva l’overboost per 20 secondi e aumenta la potenza.

Per il resto, la 911 continua il suo secolare processo di aggiornamento costante e dettagliato. Esteticamente c’è poco, nuovi fari anteriori a Led, maniglie ridisegnate, una griglia diversa sul cofano posteriore e gruppi ottici posteriori inediti. L’infotainment Porsche Communication Management, invece, è diventato di serie, con una ampia connettività anche da remoto e la compatibilità con Apple CarPlay. Per la prima volta, poi, su una 911 c’è il manettino sul volante per selezionare le modalità di guida e anche un optional tipico delle supercar come il sollevatore dell’anteriore per rampe e dossi. Sempre a richiesta si possono avere le ruote posteriori sterzanti della Turbo – aumentano la stabilità alle alte velocità e l’agilità alle basse – e il cruise control adattivo con funzione “veleggiamento” per risparmiare carburante.

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