Case in vendita al prezzo simbolico di un euro nel centro storico di Lecce nei Marsi, paese di nemmeno duemila anime in provincia dell’Aquila. L’ha deciso con un’apposita delibera il Consiglio comunale. “Abbiamo accettato la donazione di vari immobili del centro, acquisendoli al patrimonio comunale” ha dichiarato il sindaco Gianluca De Angelis. Vecchie case, a volte diroccate e senza più mercato, che saranno rimesse in vendita con procedura pubblica al costo di un euro. Chi le acquisterà dovrà poi accollarsi le spese di ristrutturazione e messa in sicurezza, rispettando l’architettura iniziale e l’ambiente circostante.

Il fine è quello di recuperare e restituire alla collettività abitazioni in via di rovina, ridando così smalto e vita al centro storico. Ma si spera soprattutto di arginare il fenomeno dello spopolamento delle aree interne. Come tanti centri montani e collinari abruzzesi, nel corso del Novecento Lecce nei Marsi, già funestato dal terremoto della Marsica del 1915, è stato progressivamente svuotato dal fenomeno dell’emigrazione. Oggi questa cittadina del Parco nazionale dell’Abruzzo ha una densità demografica di soli 26 abitanti per chilometro. All’appello mancano i giovani. “La nostra proposta riguarda soprattutto le giovani coppie – ha spiegato ancora il sindaco -. Tutti possono accedere all’iniziativa, a patto che si proponga un preciso e sostenibile progetto di ristrutturazione e rivalutazione della casa acquistata”.

Un progetto che ha destato molta curiosità, visto che in tanti si sono trasferiti altrove: verso la costa adriatica, a Roma o all’estero. Altri hanno semplicemente abbandonato il centro storico del loro paese natìo per spostarsi in periferia. Adesso l’amministrazione di Lecce nei Marsi prova a scommettere su un ritorno alle origini. A beneficiarne potrebbe essere, in prospettiva, anche la macchina del turismo. Come accaduto su altre sponde aquilane a borghi dimenticati ma oggi visitatissimi, dopo essere stati ristrutturati, come Santo Stefano di Sessanio e Rocca Calascio.

(immagine tratta dal sito del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise)

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