Come da indiscrezioni, la Nuovo trasporto viaggiatori – Ntv di Diego Della Valle e Luca Montezemolo si appresta a varare un aumento di capitale da 100 milioni di euro. A riferirlo sono stati i rappresentanti sindacali che martedì hanno incontrato il nuovo amministratore delegato Flavio Cattaneo, nominato il 26 febbraio al posto di Antonello Perricone, rimasto in azienda con il ruolo di presidente. Il piano di rilancio delineato dall’ex direttore generale della Rai e numero uno di Terna per il gruppo dei treni ad alta velocità Italo prevede che la prima tranche della ricapitalizzazione vada in porto entro l’inizio di aprile e le successive entro il 2020, mentre di qui a fine marzo, quando scade l’accordo di congelamento siglato quattro mesi fa, dovrà essere rinegoziato il debito da 675 milioni di euro accumulato con le banche. A partire da Intesa Sanpaolo, che è anche socio al 20%.

La società, che a novembre ha incassato dall’Authority dei trasporti un taglio del 37% della tariffa dovuta a Rfi per l’utilizzo dei binari, come è noto non naviga in buone acque: ha chiuso il bilancio 2013 con una perdita di 76 milioni di euro e, secondo i sindacalisti, si appresta ad archiviare l’esercizio 2014 con un rosso di 55 milioni, un po’ meglio rispetto alle previsioni grazie ai 18 milioni di soldi pubblici arrivati sotto forma di certificati bianchi (i titoli che certificano il risparmio energetico ottenuto da un’azienda).

Sul fronte industriale, il piano di Cattaneo prevede la copertura di nuove tratte, tra cui la Milano-Venezia, la Roma-Verona e la Milano-Rimini d’estate, e il potenziamento della flotta con almeno 6 e fino a 10 nuovi convogli. Secondo i sindacati si tratta di un cambio di passo rispetto al vecchio piano, che parlava di sola ristrutturazione, mentre ora, ha spiegato il segretario generale della Fit-Cisl, Giovanni Luciano, “siamo passati a una prospettiva di sviluppo. Aspettiamo un incontro più dettagliato per conoscere il disegno di riduzione del costo del lavoro compatibile con il disegno industriale”. Dopo l’uscita dal contratto di solidarietà di un migliaio di dipendenti, resta comunque sul tavolo il nodo degli esuberi, che ora l’azienda stima in 220 persone. I rappresentanti dei lavoratori non ci stanno e chiedono che prosegua il ricorso alla solidarietà. Meno ottimista Umberto Nespoli, segretario nazionale dell’Ugl Trasporti-Attività ferroviarie, secondo cui “se da una parte vengono affrontate le criticità occupazionali e presentate le prospettive di rilancio e di posizionamento dell’azienda su nuove linee, dall’altra non abbiamo riscontrato alcuna rassicurazione sul rientro del deficit di bilancio e nessuna chiarezza sulle risorse economiche da mettere in campo”.

Sulla scrivania di Cattaneo ci sono dunque diversi dossier caldi. Sfide non da poco per il manager classe 1963 che dopo aver guidato la Fiera di Milano ha costruito la propria carriera nel remunerativo settore degli incarichi di Stato. Dal 2003 al 2005 è stato il più giovane direttore generale della storia di viale Mazzini – avventura segnata dagli accesi scontri con l’allora presidente di garanzia Lucia Annunziata, che in un’occasione lo accusò di comportarsi da “avvocato difensore” dell’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi – e poi, fino al 2014, ha occupato la poltrona di ad di un altro gruppo pubblico, quello che controlla la rete elettrica nazionale.

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