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Riforme all’italiana, Gianfranco Rotondi insedia il Parlamento virtuale

945 deputati e senatori selezionati attraverso la piattaforma organizzata dall'ex ministro di Forza Italia. Elaboreranno leggi e formeranno commissioni. Da oggi e fino a domenica, in un albergo romano. Con interventi di Violante, Meloni e Berlusconi
Riforme all’italiana, Gianfranco Rotondi insedia il Parlamento virtuale
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Non si sa se ridere o piangere, ma anche questo accade nel palazzo della politica. Il Parlamento reale non legifera e lavora poco, se non per ratificare disegni di legge e decreti del governo Renzi, il più delle volte anche a colpi di fiducia? Meglio, allora, crearne uno virtuale. Da Montecitorio e Palazzo Madama alla Rete per permettere ai cittadini di essere protagonisti in prima persona. Almeno a parole. È l’idea lanciata dall’ex ministro Gianfranco Rotondi, già leader del governo ombra di Forza Italia, e dal quotidiano La Discussione, che tramite una piattaforma online vogliono, nientedimeno, “ricomporre la frattura fra gli italiani e la politica” contro il “nullismo” degli attuali deputati e senatori. .

ONOREVOLI CITTADINI – Il portale parlamentovirtuale.it permette infatti agli iscritti di diventare a tutti gli effetti onorevoli. Gli aderenti godranno, virtualmente, delle facoltà propositive e legislative dei parlamentari e saranno divisi in gruppi riconducibili alle famiglie politiche europee (Partito popolare europeo, Partito socialista europeo, Verdi, etc…). Per caricare di significato l’iniziativa, i promotori hanno persino previsto la nascita di commissioni permanenti e d’inchiesta che ricalcano quelle realmente esistenti nel Palazzo. Una volta formulate in commissione e approvate dal Parlamento virtuale (che ha facoltà di apportare modifiche), le proposte di legge dei 945 deputati e senatori iscritti alla piattaforma -“scelti tra cinquemila domande in base alla disponibilità a fornire foto, curriculum e recapiti”, spiega Rotondi a ilfattoquotidiano.it,- saranno portate nelle aule ‘reali’ di Camera e Senato dagli onorevoli che hanno deciso di sposare il progetto.

TRAZIONE SUDISTA – Un’iniziativa curiosa. Peccato però che da decenni la voce dei cittadini che ha cercato per esempio uno strumento di espressione attraverso le leggi di iniziativa popolare, previste dall’articolo 71 della Costituzione, sia stata puntualmente ignorata dai politici e boicottata da Camera e Senato. All’insediamento del Parlamento virtuale, che comincerà oggi pomeriggio in un albergo romano e proseguirà fino a domenica, oltre a quelli dell’ex presidente della Camera Luciano Violante (Pd) e della numero uno di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Giorgia Meloni, è previsto anche l’intervento di Silvio Berlusconi. “Perché diciamocelo francamente: oggi lui rappresenta il più virtuale dei parlamentari”, spiega Rotondi. Numeri alla mano, quello ideato dall’ex ministro sarà un Parlamento a trazione sudista (solo il 25% circa degli onorevoli virtuali sono del Nord, mentre il 44% proviene dal Meridione e il 31% dal Centro) e composto da una buona fetta di laureati: il 50%. Ma sarà anche giovane, visto che solo il 17% dei parlamentari ha un’età che supera i 60 anni. Infine i costi dell’operazione. Chi pagherà l’iniziativa? “Nessun problema”, assicura Rotondi, “ci penseranno i membri del governo ombra di Forza Italia”.

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