Per gli Stati Uniti è “l’anno della svolta“. L’economia americana cresce e nel terzo trimestre il Pil tocca il più 5%. Si tratta dell’aumento maggiore dal terzo trimestre 2003. Il dato è superiore alle attese degli analisti. Lo afferma il Dipartimento del Commercio, rivedendo al rialzo la precedente stima del Pil al 3,9%. La Casa Bianca e il presidente Barack Obama, però, sottolineano che anche se il “2014 è l’anno della svolta, c’è ancora molto da fare per assicurarsi che tutti gli americani possano condividere la ripresa”.

A spingere la crescita sono i consumi, saliti del 3,2% rispetto alla precedente stima del 2,2%. Le spese delle famiglie sui servizi sono aumentate del 2,5%. Riviste al rialzo anche le spese delle aziende. Gli investimenti fissi non residenziali sono aumentati del 4,8% rispetto al +1,1% previsto in precedenza, mentre quelli in prodotti di proprietà intellettuale sono cresciuti dell’8,8%. Gli investimenti in nuove attrezzature sono saliti dell’11%. Era dall’estate 2003 che non si registrava un dato simile, allora il Pil crebbe del 4,6% tra aprile e giugno. A fine 2014, il Pil, stando alle stime degli analisti crescerà del 2,5%, nel 2015 crescita al 3%.

Sul fronte valutario gli effetti del balzo del Pil americano sono stati immediati, con l’euro che scende sotto gli 1,22 dollari (a quota 1,2188). La crescita Usa si riflette anche su Wall Street. Con il Dow Jones che tocca e supera per la prima volta quota 18mila punti. Dai minimi storici del marzo 2009, il Dow Jones è salito del 178%.

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