Undici militari statunitensi di ritorno dalla Liberia saranno tenuti in isolamento nella base militare americana di Vicenza. Lo riportano la Cnn e la Cbs, precisando che i soldati saranno tenuti in quarantena per il periodo d’incubazione del virus Ebola (21 giorni) che ha colpito l’Africa occidentale. Anche se gli uomini dell’U.S. Army non mostrano sintomi della malattia, il Pentagono sta pensando di estendere l’isolamento per tutti i suoi 900 militari impegnati in Africa.

Tra gli undici soldati americani c’è anche il Tenente Darryl Williams, capo della missione americana nel Paese, che, con gli altri commilitoni, verrà portato alla base dai Carabinieri che utilizzeranno una speciale tuta protettiva per evitare il pericolo di un eventuale contagio. Questa è la prassi che verrà seguita da tutti i militari, alcune centinaia, di ritorno dai paesi maggiormente colpiti dal virus della febbre emorragica. Anche l’ambasciata americana a Roma conferma che i militari siano stati prelevati e portati nella base di Vicenza, precisando, comunque, che “il rischio potenziale di infezione è basso”, dal momento che “in Liberia i militari non hanno avuto contatto con persone contagiate dal virus”.

I soldati sono alloggiati in un edificio vicino alla base, dove hanno a disposizione una sala da pranzo, una palestra e altre strutture. L’edificio ha 56 stanze da quattro posti, 24 singole e tre camere Vip. Per ora i soldati non stanno avendo contatti con altre persone, tranne che con il personale medico che li sta monitorando. Secondo quanto riferisce un funzionario, il generale e i membri della sua squadra sono stati accolti dai carabinieri che indossavano indumenti di protezione contro materiali pericolosi. I militari durante il periodo di permanenza in Liberia non hanno avuto contatti con pazienti malati di ebola, ma l’esercito aveva detto a Williams prima della partenza che avrebbero dovuto trascorrere un periodo di isolamento nella base di Vicenza. Il gruppo era dunque preparato. Nella struttura arriveranno nei prossimi giorni decine di altri soldati americani.

Il sindaco di Vicenza, Achille Variati, ha voluto rassicurare la popolazione: “Il Prefetto e le autorità militari americane mi hanno assicurato che tutti i militari tornati dall’Africa sono sani. Nessuno di loro presenta i sintomi dell’Ebola”. Mentre la Regione Veneto offre la massima disponibilità a collaborare con le autorità sanitarie per garantire che le operazioni si svolgano nella massima sicurezza: “Siamo disponibili a dare tutto l’aiuto delle nostre strutture mediche altamente specializzate – ha dichiarato l’assessore alla sanità, Luca Coletto – a tutela sia dei militari americani di stanza alla base sia dei cittadini veneti che risiedono nella città”.

Sono migliaia i soldati impegnati in Liberia, Sierra Leone, Guinea e Nigeria, gli stati in cui l’epidemia si è diffusa fino a far contare un totale di oltre 10mila casi, con circa 5mila decessi accertati. I soldati, provenienti da diversi paesi occidentali, sono stati inviati per cercare di contrastare il numero crescente di casi di contagio e verificare il rispetto delle procedure di sicurezza che limitino la possibilità di diffusione nei paesi che non sono stati colpiti dalla febbre emorragica.

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