La rete terroristica al-Qaeda ha dato la sua benedizione al nuovo leader di al-Shabaab, il gruppo di jihadisti somali, nominato dopo che il suo predecessore è stato ucciso la scorsa settimana da un raid degli Stati Uniti. “Le nostre preghiere vanno al nuovo emiro Ahmad Omar Abu Ubaidah – commenta il gruppo terroristico con un messaggio trasmesso da Radio Andalus, l’emittente legata ai militanti islamici somali – affinché abbia la forza di continuare la guerra santa del fratello Abu Zubayr”, nome di battaglia di Ahmed Abdi Godane, l’ex numero uno dei miliziani ucciso dal raid di droni americano del 1 settembre. Il messaggio, trasmesso più volte dalla radio, contiene le “condoglianze” per l’uccisione di Godane. “Ha incontrato Allah come desiderava – recita il delegato di al-Qaeda – e noi preghiamo che sia ben ricompensato per il suo implacabile jihad. Le nostre preghiere sono per lui, che il suo martirio sia accettato da Allah per la sua difesa dell’Islam e dei musulmani”.

Domenica 7 settembre, a due giorni dalla morte di Godane, gli Shabaab hanno annunciato la nomina di Abu Ubaidah come loro nuovo leader e hanno confermato la loro fedeltà al numero uno di al-Qaeda, Ayman al-Zawahiri. In un comunicato, i militanti islamici hanno inoltre promesso vendetta per l’uccisione dell’ex numero uno del gruppo. “Nei prossimi giorni soffrirete e pagherete il conto”, hanno annunciato. Si sa poco su Abu Ubaidah, che era un fedelissimo di Godane e che avrebbe contribuito all’evoluzione degli Shabaab da gruppo impegnato nella lotta armata locale ad una minaccia su scala regionale.

L’attacco era stato condotto il 1 settembre, ma sull’esito del lancio di droni che gli Usa avevano sferrato contro il nucleo operativo degli jihadisti di al-Shabaab in Somalia, la Casa Bianca aveva dichiarato un iniziale “No comment”. Poi, a quattro giorni di distanza, il Pentagono ha confermato che nel raid condotto a 240 chilometri a sud di Mogadiscio era stato ucciso il leader degli jihjadisti al-Shabaab. Dal 2012 gli al-Shabab, “i Giovani”, rappresentano il gruppo islamico più potente e attivo in Somalia, noto dal settembre 2013 per aver rivendicato l’attacco al shopping center di Nairobi, in Kenya, che ha provocato la morte di 68 persone. Di oggi la rivendicazione da parte del gruppo dell’attentato contro un convoglio dell’Amisom che ha provocato la morte di dodici civili e il ferimento di quasi trenta persone a nord di Mogadiscio. L’obiettivo, ha riferito il portavoce dei jihadisti ad al Jazeera, era un comandante americano che addestra le forze speciali somale, come rappresaglia all’uccisione del loro leader, Ahmed Abdi.

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