Per certi cibi, ci vogliono stomaci forti. Specie per pietanze molto lontane dalla nostra cultura, magari ricche di ingredienti nutrienti eppure così disgustose alla vista (e viscide al palato). D’altra parte, i piatti esotici sono spesso il contorno succulento del piacere di un viaggio: così il popolare quotidiano britannico The Telegraph ha stilato una lista molto variegata dei 20 cibi e bevande più strani, indicati come da assaggiare “almeno una volta nella vita”: noi abbiamo affinato questa selezione e scelto una top ten tra le pietanze e i drink a noi più “allergici” rispetto agli ingredienti tradizionali della tavola mediterranea.

10. Uova “scadute”
In Cina ci sono uova pregiatissime conservate qualche mese, secondo antiche tecniche tradizionali. Il risultato? L’albume è di un verdastro scuro e ciò che era bianco adesso è marrone. Enjoy it.

9. Ragni fritti
Specialità cambogiana abbastanza nota ormai anche al di fuori del sud-est asiatico. Le tarantole, in particolare, servite con il condimento di pepe nero e limone sono una specialità nei ristoranti di Phnom Penh. Meglio morti che vivi, no?

8. Cavallette
Sono uno dei piatti ben lontani dalla nostra cultura più diffusi al mondo: ricche di proteine, in Asia preferiscono le cavallette fritte e sono uno degli “street food” più diffusi, mentre in Messico sono servite con lime e burro. Tanto popolari che perfino la Fao le ha considerate come uno degli alimenti del futuro.

7. Vino di serpente
Nel Sud-est asiatico è una bevanda molto popolare, considerata ricca di proprietà rigeneranti e molto diffusa in Cina e Vietnam: si ottiene sia lasciando in infusione un trancio di serpente nel vino di riso oppure mischiando i liquidi interni del rettile (incluso il sangue) con l’alcol.

6. Larve di formiche
In Messico, dove sono diffuse come snack, sono chiamate “escamoles”. Sono le larve di formiche raccolte dalle radici della pianta di agave da cui si ricava la tequila. Un ottimo snack (almeno per i messicani).

5. Larve stregate australiane
Bisognerebbe vederle per temerle davvero: si tratta di vermoni bianchi grandi quanto due dita insieme, con una bocca e dei “dentini”. Per queste caratteristiche si chiamano “stregate” e questo non soprende: ciò che colpisce è che siano invece uno snack diffuso, almeno in Australia e in particolare tra le popolazioni aborigene.

4. Caffè dalla cacca di elefante
In realtà, il nome di questa bevanda è “Black Ivory Coffee” è si tratta del caffè più caro al mondo: mediamente 1.100 dollari al chilo. Come si produce? Dai semi di una pregiata varietà di caffè, digeriti dagli elefanti Thai. A quel punto, basta solo cercarne la rielaborazione, rimestando – è proprio il caso di dirlo – nel torbido.

3. Cuore di puffino
Non vi preoccupate, questa volta non c’entra nulla Gargamella. Piuttosto Gordon Ramsay, che nel 2008 si mostrò mentre mangiava il cuore di un dolce Puffino (basta guardare la foto di questi esemplari per capirne la tenerezza), una prelibatezza della cucina islandese.

2. Uova bollite in urina di studenti
In Cina si chiamano tong zi dan, ovvero “uova del ragazzo vergine”. Ogni primavera nella città di Dongyang, le uova sono bollite nell’urina dei giovani studenti. E poi servite in tavola.

1. Vino di pipì di un topino. È vero, probabilmente, avrete strabuzzato gli occhi leggendo il titolo: ma in Cina e nelle due Coree si tratta di una bevanda tradizionale. Infatti, il vino di pipì di un topo appena nato è ricco di proprietà nutrienti. Cosa non si fa per la salute.

di Gianluca Schinaia

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