I giornali tradizionali non godono di buona salute, ma la carta stampata non è ancora morta. Anzi, solo a Roma si preparano a debuttare due nuovi quotidiani: il primo con aspirazioni nazionali e un taglio economico, il secondo a carattere locale e un’impostazione più generalista che vuole riportare in vita Paese Sera, storico quotidiano italiano nato nel 1948.

Cosa hanno in comune le due testate? Entrambe nasceranno sotto la spinta (e grazie agli investimenti) di imprenditori che di mestiere non si occupano di editoria, ma di tutt’altro. A partire dal primo giornale, che non ha ancora un nome definitivo, voluto da Mario Cuccia e Guido Paolo Gamucci. Cuccia non ha legami di parentela con il fondatore di Mediobanca, Enrico, ma è stato ai vertici di RasBank (oggi Allianz Bank Financial Advisors) del gruppo assicurativo Allianz, di Banca Fideuram e prima ancora ha lavorato alla McKinsey, multinazionale della consulenza e scuola tra gli altri di Corrado Passera, Alessandro Profumo e Mario Greco.

Gamucci, invece, è stato partner di Permira, fondo internazionale di private equity che ha venduto la griffe Valentino alla famiglia reale del Qatar, ma è stato pure tra gli investitori di Klikkapromo.it, il primo motore di ricerca in Italia specializzato nelle promozioni dei supermercati. Cuccia e Gamucci sono entrambi soci di maggioranza, secondo la visura camerale, di Finam Media srl, società che ha come oggetto sociale la pubblicazione di quotidiani e periodici su carta e web.

Il nome della Finam Media è salito agli onori della cronaca già l’anno scorso perché interessata a rilevare il manifesto, che rischiava la chiusura dopo oltre 40 anni di pubblicazioni. E non a caso, oggi, di Finam Media è socio di minoranza anche Emanuele Bevilacqua, ex amministratore del manifesto e attuale ad del settimanale Internazionale. Bevilacqua è anche il direttore in pectore del nuovo giornale che analizzerà tutta l’attualità con un taglio economico-finanziario e dovrebbe nascere tra gennaio e febbraio del 2014. L’obiettivo del quotidiano, che uscirà con una foliazione di 16 pagine, è vendere 11-12mila copie. La nuova testata uscirà tutti i giorni dal martedì al venerdì e, dal sabato al lunedì, nelle vesti di settimanale. Chiuderà poi il cerchio editoriale il sito web.

In Italia dunque, dove secondo i dati Fieg (Federazione italiana editori di giornali) si sono persi oltre tre milioni di lettori di quotidiani solo nel 2012 rispetto all’anno precedente (-14,8%), i nuovi editori sono i manager della finanza e gli immobiliaristi. Dal mattone alla carta stampata il passo è breve e lo dimostra Luca Parnasi, giovane rampollo della famiglia di immobiliaristi romani. Tra le sue varie e più recenti operazioni la vendita per 263 milioni di un grattacielo all’Eur, scelto come sede dalla Provincia di Roma, e il progetto del nuovo stadio per la Roma Calcio. Adesso il giovane Parnasi si dedica all’editoria e vuole resuscitare dopo quasi vent’anni Paese Sera, avendo intenzione di riportarlo in edicola dal prossimo autunno. Alla direzione è candidato tra gli altri Piero Sansonetti, ex direttore dell’Unità, di Liberazione e attualmente di Calabria Ora. Sansonetti ha pure tentato di lanciare un ulteriore quotidiano di sinistra, L’Altro, che dopo meno di un anno ha abbandonato le edicole, è diventato Gli Altri e ha traslocato su internet.

Parnasi con il suo gruppo Parsitalia Real Estate è stato dato vicino ad acquisire altri giornali in passato, come il Tempo della famiglia Bonifaci e il Romanista. Adesso prova a fare il suo quotidiano incentrato sulla capitale e la provincia, occupandosi soprattutto di attualità e cronaca proprio in quella piazza dove c’è un altro immobiliarista che pubblica un altro quotidiano generalista. Si tratta di Francesco Gaetano Caltagirone, editore del capitolino Messaggero oltre che del Mattino di Napoli e del Gazzettino di Venezia.

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