Da presidenti di sezione della Cassazione a procuratori, a pubblici ministeri e giudici. Stanno aumentando i messaggi per Stefano Rodotà presidente nella mailing list di Area, la corrente progressista delle toghe.

Scrive Gianfranco Amendola, procuratore di Civitavecchia: “La nomina del nuovo Presidente della Repubblica ci riguarda direttamente, come magistrati e come cittadini. Specie dopo questo ultimo periodo, in cui troppo spesso i principi costituzionali, anche per quanto concerne la magistratura, sono stati vergognosamente ignorati e si è consentito ogni insulto, sberleffo e contumelia contro chi faceva solo il proprio dovere. E’ per questo che, a prescindere dall’esito delle votazioni, ritengo indispensabile che, proprio dal nostro interno, emerga, chiaro e forte, un appello alle forze politiche affinché il prossimo Presidente sia realmente il garante dei valori costituzionali e, soprattutto, garante della indipendenza della magistratura e di tutte le istituzioni contro ogni tentativo di delegittimazione a fini di parte. In questo quadro, a mio sommesso avviso, non possiamo non prendere atto che una delle candidature riguarda Stefano Rodotà, un uomo che da sempre ha per tanti di noi incarnato i veri e più pregnanti valori della Costituzione, difendendoli strenuamente contro tutti, e sempre con l’arma della conoscenza, della discussione e del confronto, mai con gli insulti. Sento il dovere, quindi, di dire che, per quanto mi riguarda, sarei veramente onorato se Stefano Rodotà fosse il prossimo Presidente della Repubblica e del Consiglio Superiore della Magistratura. Sarebbe anche la migliore dimostrazione che nel nostro paese qualcosa sta cambiando e che forse l’era del vantaggio privato sta finalmente lasciando il passo alla tutela dei valori collettivi”.

Queste riflessioni sono state condivise da altri colleghi anche semplicemente con un “sottoscrivo” e con l’indirizzo del link dove si può firmare: http://nobavaglio.it/rodotapresidente. C’è anche chi teme che questo slancio per Rodotà possa essere visto male all’esterno: “Rodotà Presidente è una prospettiva luminosa, ma temo che il nostro endorsement in questo contesto politico possa essere strumentalizzato e finisca persino per danneggiare il candidato. La partita mi pare, da osservatore, tutta interna al Pd: vincono logiche di palazzo o si vuole fare una scelta coraggiosa di cambiamento e che parli agli indignati? Per ora provano a vincere le logiche di palazzo… L’amarezza di queste ore è enorme e spero solo che comunque vada non si indeboliscano l’autorevolezza e la credibilità di  uno dei pochi presidii istituzionali che hanno retto la tempesta politica di questi anni (pur in mezzo a tante delusioni anche nell’ultimo settennato)”.

L’appello è stato firmato già da oltre 14 mila persone, 101 i promotori tra intellettuali, giornalisti ed ex politici.

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