“Oggi mi dimetto da militante della Lega Nord”. Con un comunicato diffuso nel primo pomeriggio il deputato Angelo Alessandri, ex storico segretario in Emilia, lascia il partito guidato da Roberto Maroni. Alessandri, fino a pochi mesi fa, era stato a capo della Lega in Emilia, indiscusso, ma era politicamente caduto in disgrazia dopo gli scandali che avevano travolto l’ala bossiana del partito di cui era il principale esponente in Regione. Ieri, alla manifestazione “padana” di Bologna, non era passata inosservata l’assenza del parlamentare reggiano. Del resto il suo non era un nome da poco. Per sette anni infatti, fino alla scorsa primavera, Alessandri era stato presidente federale del partito. Quasi un presidente della Repubblica, una carica di garanzia che ora,dopo le dimissioni da segretario, ricopre lo stesso Umberto Bossi.

“Lo faccio perché ritengo che sia concluso un ciclo e non sento più gli stimoli per continuare. Sarei poco chiaro se mi limitassi a questa spiegazione criptica, quindi, devo farmi forza e cercare di spiegarne i motivi a chi mi conosce”, scrive oggi il deputato ormai diventato ex leghista. Il disagio per la nuova gestione di Bobo Maroni e dei suoi Barbari sognanti è esplicito: “Ho analizzato ogni aspetto: l’entusiasmo di un tempo è scomparso, le mie valutazioni politiche non sono in sintonia con il nuovo corso leghista”.

Alessandri chiarisce anche  di conseguenza ce non si ricandiderà alle prossime politiche del 2013: “Voglio apportare una mia ulteriore valutazione personale: se ci sarà la legge elettorale con le preferenze gli attuali deputati saranno tutti riconfermati e in Emilia potrei tranquillamente dire la mia, ma senza stimoli preferisco rinunciare a qualsiasi opportunità che potrei avere”. Poi, sentito da ilfattoquotidiano.it spiega: “Ci ho pensato per un anno e non c’erano le condizioni per andar avanti. Ma rimango leghista, mica vado a candidarmi con altri”.

Il deputato leghista, nel pieno della valanga degli scandali che ha travolto i partito da marzo in poi, finì anch’egli al centro di un’inchiesta della procura di Reggio Emilia, nata da un esposto di Marco Lusetti, ex vice di Alessandri espulso dal partito nel 2010. La questione giudiziaria però non c’entra con le sue dimissioni, assicura Alessandri. A suo tempo il deputato disse di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia nonostante la Procura non abbia mai smentito la notizia di una sua iscrizione: “Anche oggi non ho mai  visto niente, non una convocazione da parte  dei magistrati né altro”, spiega oggi a ilfattoquotidiano.it Alessandri.

Nel frattempo a maggio è stato eletto nuovo segretario della Lega Nord Emilia Fabio Ranieri, maroniano. E dopo una serie di dimissioni a raffica nelle ultime settimane di uomini fedelissimi di Alessandri, l’ex “Ras” emiliano del Carroccio ha fatto outing: “Dagli ultimi congressi a oggi sono rimasto alla finestra aspettando di vedere cosa sarebbe cambiato col nuovo corso. Dopo tre mesi le mie speranze non si sono concretizzate. Questa è la mia valutazione intima e spero che sia rispettata così come io rispetto tutti coloro che la pensano diversamente”.

“Ricordo che durante i miei 11 anni da segretario dell’Emilia siamo riusciti a diventare, la quarta gamba del tavolo Lega. Siamo passati dal 2 % al 18 %, ma evidentemente questo successo ha portato purtroppo anche problemi di natura fisiologica, difficile da gestire”. Prima degli scandali venuti a galla con l’affaire Belsito infatti le acque nella Lega nord Emilia erano comunque state agitate. Tanto che al di sotto del Po, fino al febbraio 2012 era arrivata come commissario la fedelissima del Senatur, Rosi Mauro. E Alessandri fu uno dei pochi a difendere la pasionaria bossiana quando il consiglio federale ne decretò l’espulsione dal partito.

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