Il rapporto tra medico e paziente è in crisi. Il poco tempo (sempre meno) a disposizione dei medici, i servizi inefficienti (quando resistono ai tagli) e la visione a “compartimenti stagni” della malattia contribuiscono spesso a lasciare il paziente senza risposte o con dubbi su disturbi e malesseri. Una proposta per colmare questo divario arriva da Twitter: “Vogliamo mettere in contatto medico e paziente senza barriere, creando un ponte virtuale che permetta in pochi caratteri di porre una domanda e di avere rapidamente una risposta”. Stiamo parlando di Tweetsalute, l’invenzione di Domenico De Felice, oculista milanese.

La procedura è semplice: si sceglie il settore (oculistica, ginecologia, chirurgia, neurologia, ecc), si manda un tweet al medico di riferimento (si può farlo pubblicamente o in forma privata) e nel giro di poco tempo arriva la risposta. L’uso del social network consente poi di inviare la foto di un referto o di un esame di laboratorio, da sottoporre all’attenzione del medico.

Le persone che si rivolgono a Internet per questioni di salute sono sempre di più, e si moltiplicano i siti che offrono consulenze online. Il fenomeno, chiamato “E-Health” è però sotto osservazione, per i rischi che comporta. Uno di questi è che il paziente decida di intraprendere un percorso di “automedicazione” a seguito di un consulto online e involontariamente commetta errori che possono rivelarsi pericolosi per la sua salute. “Tweetsalute non si propone di sostituire visite mediche, esami e diagnosi” – ci tiene a specificare De Felice – “ma vuole essere una forma rapida di consulto, per chiarire un dubbio o per avere un consiglio”.

E la privacy? Sul sito viene dedicata una pagina al problema, che esiste, ma è anche facilmente risolvibile. Per garantire l’anonimato, si legge: “Vi consigliamo di utilizzare un account Twitter che non comprenda il vostro nome e cognome”. Se invece si decide di usare il proprio profilo personale, valgono le regole generali del social network. Tweetsalute ha anche un secondo obiettivo: “Riunire i medici per cercare di veicolare un nuovo modo di fare sanità”. Se utilizzata con serietà, la rete può offrire grandi opportunità alla medicina, tanto che il Comune di Milano ha mostrato molto interesse per Tweetsalute, e ha già contattato De Felice per un incontro. De Felice ci crede, e ha già altre idee in cantiere: una di queste si chiama “Historyhealth” e serve a combattere l’evasione fiscale controllando l’attività sanitaria a favore dei pazienti.

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