Resta in prognosi riservata Alberto Musy, il capogruppo dell’Udc in consiglio comunale a Torino ferito da colpi di pistola nell’atrio di casa.   Musy, 45 anni, è in coma farmacologico all’ospedale Le Molinette, dopo essere stato sottoposto a due interventi chirurgici per rimuovere un grosso ematoma al cervello, probabilmente provocato dalla caduta a terra, e uno dei proiettili, conficcato nella scapola destra.

Più che sulla pista politica, le indagini condotte dalla Squadra mobile e dalla Digos di Torino si stanno orientando sulla vita privata e professionale della vittima, avvocato e docente universitario, candidato sindaco del Terzo polo alle ultime amministrative del capoluogo piemontese.

Verso le otto e mezza del mattino, un uomo ha suonato al videocitofono della palazzina dove Musy abita con la famiglia in via Barbaroux, nel centro storico del capoluogo piemontese. Mostra un pacchetto e si presenta come un corriere che deve fare una consegna, si fa aprire e si apposta nel cortile. Il consigliere, che ha appena accompagnato le tre figlie più grandi a scuola, sta tornando a casa. I due, in cortile, scambiano qualche parola e Musy, probabilmente, cerca anche di disarmare l’aggressore, che spara una prima volta a bruciapelo. Il consigliere è ferito, scappa per tutto il cortile, poi tenta di rifugiarsi nell’androne, ma l’aggressore spara altre cinque volte: due proiettili si conficcano nel soffitto, gli altri raggiungono Musy, che si accascia al suolo. Prima di perdere conoscenza, l’avvocato fa in tempo a dire a un vicino che “è stato un uomo di 40 anni” e alla moglie, Angelica D’Auvere, che l’aggressore gli correva dietro sparando.

Musy è stato colpito da quattro proiettili, due nel torace, uno alla spalla destra e uno dietro, alla spalla sinistra. I due proiettili ancora in corpo sono uno nella spalla destra e uno nella zona retroscapolare sinistra. Quest’ultimo -hanno riferito i sanitari – è stato sparato da dietro e dal basso verso l’alto.

Le immagini delle telecamere di sorveglianza dei dintorni, acquisite dagli inquirenti, mostrano il consigliere comunale che entra nel portone di casa, seguito poco dopo dall’autore dell’agguato, che indossa un casco integrale bianco e un soprabito scuro. Dopo alcuni minuti, si vede l’aggressore uscire e scappare a piedi. Non si può escludere la presenza di un complice fuori dal raggio d’azione delle telecamere. Alcuni testimoni avrebbero visto un uomoc on un casco integrale camminare nella zona del mercato di corso Palestro, a meno di un chilometro dall’abitazione di Alberto Musy, circa mezz’ora prima dell’agguato.

Il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri ha convocato il Comitato ordine e sicurezza. “Non abbiamo elementi per direquale sia stata la matrice – ha detto il ministro-, ma quello contro il consigliere Musy è stato un agguato”. Il caso è stato affidato al sostituto procuratore Roberto Furlan.

A diffondere la notizia era stato un tweet del deputato Gianni Vernetti di Alleanza per l’Italia. Il sindaco di Torino, Piero Fassino (Pd), non appena appresa la notizia del ferimento di Musy si è recato alle Molinette.

Alle scorse amministrative Musy ha raccolto il 4,9% delle preferenze. Avvocato, docente di diritto privato comparato, è sposato e ha quattro figlie. Nella sua attività professionale si occupa, tra l’altro, di cause di lavoro ed è azionista del quotidiano online L’Inkiesta. Insegna all’Università del Piemonte Orientale, ma è stato docente anche a Montreal, New York e Tel Aviv.

LE REAZIONI – Per il ministro per la Cooperazione e l’Integrazione Andrea Riccardi ”la violenza non deve tornare a insanguinare il Paese”. “Sono preoccupato per quanto successo a Musy – ha detto – io ho vissuto gli anni ’70 e spero che quegli anni non tornino più. Democrazia è anche sicurezza, tutti devono stare alle regole”. Riccardi ha esortato a non usare un linguaggio violento “che può sembrare un teatrino ma diventa presto una tragedia”.

Anche il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, è molto colpito per l’agguato al consigliere comunale di Torino Alberto Musy, persona con la quale ha avuto rapporti professionali e personali Musy che considera ”un riformista impegnato, un politico e un professore universitario molto attivo a Torino”.

E’ intervenuto anche l’ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino che a SkyTg24 ha detto: “Quando mi è giunta la notizia lo choc è stato grande”. E ha aggiunto: “La città come tutto il paese vivono delle difficoltà, ma non vedo un clima in cui possa scaturire un gesto così efferato. La cosa più importante è che Alberto ce la faccia”. E il governatore della Regione Piemonte Roberto Cota, giunto alle Molinette, ha dichiarato che “al momento non ci sono elementi per pensare che il fatto sia collegato a una matrice politica”.

Il capo della Polizia Antonio Manganelli ha definito l’attentato “un episodio inquietante”. “Le indagini sono a tutto campo – ha aggiunto Manganelli a margine del congresso del sindacato Consap a Tivoli – per chiarire ogni aspetto della vicenda”.

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