Leader Hezbollah a Usa, decidiamo noi cosa fare su Iran-Israele
Il leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che il movimento libanese “agirà come riterrà opportuno” in risposta alla guerra in corso tra il suo principale sponsor, l’Iran, e Israele. Hezbollah “non è neutrale” nel conflitto e il gruppo sciita “agirà come riterrà opportuno di fronte a questa brutale aggressione israelo-americana”, ha detto Qassem, dopo che l’inviato speciale degli Stati Uniti per la Siria aveva messo in guardia Hezbollah dal coinvolgimento nella guerra.
Madrid, al lavoro per evacuare spagnoli da Israele e Iran
Il governo spagnolo è al lavoro per “proteggere” i cittadini iberici che si trovano attualmente in Israele e in Iran e per evacuare coloro che “vogliano lasciare volontariamente” quei Paesi: lo ha detto il ministro degli Esteri José Manuel Albares. Stando alle cifre fornite dallo stesso ministro, attualmente ci sono “oltre 10mila” spagnoli in Israele e “poco più di 250” in Iran.
Casa Bianca, Iran può produrre l’atomica in 2 settimane
L’Iran è in grado di produrre una bomba nucleare in “un paio di settimane”. Lo afferma la Casa Bianca. Secondo la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, Teheran ha tutto quello di cui ha bisogno per raggiungere l’arma nucleare. Le parole di Leavitt sono in contraddizione con quanto affermato dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica e dalla stessa intelligence Usa.
Il Papa al Tg1: “Basta uso delle armi, insieme per soluzioni”
Intervistato in esclusiva mondiale dal Tg1, al termine della sua visita al Centro della Radio Vaticana di Santa Maria di Galeria, papa Leone XIV lancia un forte appello sulla situazione internazionale: “Veramente preoccupante. Giorno e notte cerco di seguire quello che sta succedendo in tante parti del mondo. Si parla soprattutto del Medio Oriente oggi, però non è soltanto lì. Come ho detto ieri nell’udienza, vorrei rinnovare questo appello per la pace. Cercare a tutti i costi di evitare l’uso delle armi e cercare attraverso gli strumenti diplomatici il dialogo. Ci mettiamo insieme a cercare soluzioni. Ci sono tanti innocenti che stanno morendo e bisogna promuovere la pace sempre”.
Witkoff ha avuto contatti con l’Iran
L’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff ha avuto contatti con l’Iran. Lo ha confermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt.
Crosetto: “L’Italia non è entrerà mai in guerra”
“Sicuramente l’Italia non pensa di entrare in guerra con l’Iran. Non penso che ci saranno mai soldati o aerei italiani che potranno bombardare l’Iran, questo mi pare evidente e chiaro. Non solo perché è costituzionalmente impossibile ma non c’è neanche la volontà”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, ospite a “Dritto e Rovescio” che andrà in onda stasera su Retequattro, alla domanda su quale sarà la posizione dell’Italia se gli Usa dovessero decidere di entrare in guerra contro l’Iran.
Netanyahu: “Cambio di regime? Potrebbe essere una conseguenza”
“La questione del cambiamento di regime o della caduta di questo regime è prima di tutto una questione che riguarda il popolo iraniano”. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un’intervista all’emittente Kan, aggiungendo che il cambiamento di regime “potrebbe essere una conseguenza” degli attacchi israeliani contro il paese, ma “non è un obiettivo dichiarato o ufficiale che abbiamo”.
Trump: “Deciderò in due settimane”
“Donald Trump deciderà sull’Iran nelle prossime due settimane”. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt in un briefing con la stampa. “C’è una sostanziale chance di trattative che potrebbero o non potrebbero avvenire con l’Iran nel prossimo futuro. Prenderò una decisione nelle prossime due settimane”, è la dichiarazione di Donald Trump letta dalla portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt. “Trump ha un incredibile istinto e ha mantenuto l’America al sicuro nel suo primo mandato. Nessuno dovrebbe essere sorpreso dalla sua posizione sull’Iran. Teheran non può avere l’arma nucleare”, ha sottolineato Leavitt, ribadendo che la “priorità” di Trump è non far avere l’arma nucleare all’Iran.
Netanyahu: “Il cambio di regime in Iran non è un obiettivo, ma può essere un risultato”
“La questione del cambio di regime o della sua caduta è prima di tutto una questione che riguarda il popolo iraniano. Non c’è sostituto per questo. Ed è per questo che non l’ho presentato come un obiettivo. Potrebbe essere un risultato, ma non è un nostro obiettivo dichiarato”. Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in un’intervista all’emittente pubblica israeliana Kan.