Caos centrodestra, contatti Fdi-Fi: “Lunedì incontro tra Meloni e Berlusconi”. Ronzulli: “Il mio caso non esiste, uniti al Colle” la diretta

Settimana decisiva per la formazione del nuovo esecutivo: dopo le scintille Meloni-Berlusconi, in serata voci di tregua. La senatrice azzurra: “La coalizione andrà unita al Colle, il mio caso non è mai esistito e comunque non esiste più”.

Aggiornato: 12:21

  • In Evidenza
    20:05

    Governo, lunedì incontro Meloni-Berlusconi nella sede di FdI – IL PUNTO

    Il momento del chiarimento è fissato per domani pomeriggio alle 16. A quell’ora Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi si incontreranno per cercare di siglare una tregua dopo il caos scaturito dagli appunti dell’ex premier immortalati al Senato. Dopo una serie di contatti telefonici con Berlusconi, il faccia a faccia è fissato negli uffici di FdI, in via della Scrofa. Con l’auspicio di entrambe le parti di un epilogo ben diverso rispetto all’incontro di giovedì scorso alla Camera.

    Intanto tra gli alleati il clima pare essere stato stemperato dal lavoro dei pontieri, lungo l’asse fra Gianni Letta (che oggi è andato ad Arcore) e il nuovo presidente del Senato Ignazio La Russa. Un punto di caduta potrebbe alla fine trovarsi sulla Giustizia. Meloni per quel posto pensa da tempo all’ex magistrato Carlo Nordio. Ma, secondo varie ricostruzioni, ci sarebbero margini di trattativa. In alternativa Berlusconi è pronto a rivendicare il Viminale (con una figura di alto profilo, di garanzia), o il Mise, che è però uno dei dicasteri chiave per la premier in pectore. Altrimenti, in ultima istanza, Fi chiederebbe un ministero in più di quelli della Lega.

    Finora sono quattro quelli attribuibili a Forza Italia, fra cui gli Esteri per Antonio Tajani. Ad ogni modo, l’esito della trattativa dovrà incastrarsi con i desiderata della Lega che non sembra incline a rinunciare al Viminale, e si è già assicurata il Mef con Giancarlo Giorgetti (a meno che si riapra l’opzione di Fabio Panetta). 

    “Si mettano l’anima in pace: siamo qui per risollevare la nostra Nazione. Sarà un percorso pieno di ostacoli, ma daremo il massimo. Senza mai arrenderci”, ha scritto oggi Meloni criticando gli “attacchi scomposti della sinistra, un vero e proprio insulto ai cittadini che hanno scelto da chi essere rappresentati”. L’ultimo affondo del Pd è arrivato pochi minuti dopo. “Nella trattativa per la formazione del governo entrano in campo i figli di Berlusconi, cioè i proprietari di Mediaset – ha notato Enrico Borghi -. Di cosa parlano con Meloni? Del futuro dell’azienda? Cose inconcepibili in qualunque altro paese occidentale”.
    Di certo, le tensioni dopo lo strappo di Fi in Senato e lo scontro sul caso degli appunti, hanno prodotto incertezza dentro Forza Italia. Non solo per gli scenari legati al governo, ma anche per il subbuglio che attraversa il partito. Dopo l’esclusione dal governo per il veto di Meloni, Licia Ronzulli mira alla guida del gruppo al Senato, e un azzurro a lei vicino, Giorgio Mulè è l’alternativa a Barelli per Montecitorio. 

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  • 23:33

    Ronzulli: “Centrodestra unito al Colle, il mio caso non esiste”

    ‘Il caso Ronzulli non è mai esistito, e comunque non esiste più. Io sono figlia di un carabiniere, mio padre ha servito il Paese nell’Arma per tanti anni e mi ha insegnato che servire la Patria è il primo dovere di ogni cittadino e prima di tutto di chi ha responsabilità pubbliche. L’Italia ha bisogno di avere un governo al più presto, con una squadra di alto profilo, sostenuta da una coalizione di centro-destra unita, coesa e compatta, così come si è presentata agli italiani e così come ci hanno chiesto gli italiani”. Così si legge in una nota  della senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli.

    “Nella squadra di governo – scrive – Forza Italia dovrà svolgere il ruolo importante, sul piano dei contenuti e degli assetti, che le è stato conferito dal consenso degli elettori. Nei prossimi giorni il centro destra si presenterà unito al Colle, per proporre al Presidente della Repubblica di conferire l’incarico all’on. Meloni, che ha il diritto-dovere di guidare il paese per portarlo fuori dalla crisi. A dispetto delle ricostruzioni malevole, io ho sempre lavorato per questo, anche in occasione della votazione per il Presidente del Senato. Continuerò a farlo, da senatrice della Repubblica o in qualunque ruolo il Presidente Berlusconi ritenesse di indicarmi”.

  • 21:16

    Calenda: “Non saremo la stampella della destra se Berlusconi rompe”

    Se Meloni e Berlusconi dovessero rompere siete disponibili a entrare nel governo? “No”. E Renzi? “Per Renzi dovete chiederlo a Renzi, ma quello che abbiamo detto in campagna elettorale è questo. Quindi la risposta è no”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, a Che tempo che fa, su Rai Tre.

  • 21:15

    Calenda: “C’è un accordo per escluderci da tutte le vicepresidenze”

    “Credo che ci sia un accordo sulle vicepresidenze, che ci esclude del tutto”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda a Che tempo che fa, su Rai Tre, parlando degli uffici di presidenza delle Camere. Poi, parlando dei rapporti con le altre forze di opposizione, “sarebbe singolare se dopo non essere andati insieme alle elezioni scoprissimo che si può fare l’opposizione insieme”.

  • 21:14

    Lega: “Ottimismo per l’incontro Meloni-Berlusconi”

    “Anche oggi Matteo Salvini è stato in contatto con gli alleati: la Lega guarda con estremo ottimismo all’annunciato incontro di domani tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. L’obiettivo comune di tutto il centrodestra dev’essere quello di rispondere alle aspettative degli italiani, con buonsenso, responsabilità e serietà”. Così una nota della Lega.

  • 20:05

    Governo, lunedì incontro Meloni-Berlusconi nella sede di FdI – IL PUNTO

    Il momento del chiarimento è fissato per domani pomeriggio alle 16. A quell’ora Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi si incontreranno per cercare di siglare una tregua dopo il caos scaturito dagli appunti dell’ex premier immortalati al Senato. Dopo una serie di contatti telefonici con Berlusconi, il faccia a faccia è fissato negli uffici di FdI, in via della Scrofa. Con l’auspicio di entrambe le parti di un epilogo ben diverso rispetto all’incontro di giovedì scorso alla Camera.

    Intanto tra gli alleati il clima pare essere stato stemperato dal lavoro dei pontieri, lungo l’asse fra Gianni Letta (che oggi è andato ad Arcore) e il nuovo presidente del Senato Ignazio La Russa. Un punto di caduta potrebbe alla fine trovarsi sulla Giustizia. Meloni per quel posto pensa da tempo all’ex magistrato Carlo Nordio. Ma, secondo varie ricostruzioni, ci sarebbero margini di trattativa. In alternativa Berlusconi è pronto a rivendicare il Viminale (con una figura di alto profilo, di garanzia), o il Mise, che è però uno dei dicasteri chiave per la premier in pectore. Altrimenti, in ultima istanza, Fi chiederebbe un ministero in più di quelli della Lega.

    Finora sono quattro quelli attribuibili a Forza Italia, fra cui gli Esteri per Antonio Tajani. Ad ogni modo, l’esito della trattativa dovrà incastrarsi con i desiderata della Lega che non sembra incline a rinunciare al Viminale, e si è già assicurata il Mef con Giancarlo Giorgetti (a meno che si riapra l’opzione di Fabio Panetta). 

    “Si mettano l’anima in pace: siamo qui per risollevare la nostra Nazione. Sarà un percorso pieno di ostacoli, ma daremo il massimo. Senza mai arrenderci”, ha scritto oggi Meloni criticando gli “attacchi scomposti della sinistra, un vero e proprio insulto ai cittadini che hanno scelto da chi essere rappresentati”. L’ultimo affondo del Pd è arrivato pochi minuti dopo. “Nella trattativa per la formazione del governo entrano in campo i figli di Berlusconi, cioè i proprietari di Mediaset – ha notato Enrico Borghi -. Di cosa parlano con Meloni? Del futuro dell’azienda? Cose inconcepibili in qualunque altro paese occidentale”.
    Di certo, le tensioni dopo lo strappo di Fi in Senato e lo scontro sul caso degli appunti, hanno prodotto incertezza dentro Forza Italia. Non solo per gli scenari legati al governo, ma anche per il subbuglio che attraversa il partito. Dopo l’esclusione dal governo per il veto di Meloni, Licia Ronzulli mira alla guida del gruppo al Senato, e un azzurro a lei vicino, Giorgio Mulè è l’alternativa a Barelli per Montecitorio. 

  • 17:12

    Richetti (Iv): “Pd-M5s ci escludono, lo diremo a Mattarella durante le consultazioni”

    “Quando saremo chiamati per le consultazioni, denunceremo a Mattarella l’atteggiamento di Pd e M5s non rispettoso delle opposizioni, che sono tre. Essere esclusi dagli uffici di presidenza delle Camere è lesivo della rappresentanza plurale delle istituzioni”. Così Matteo Richetti, capogruppo di Azione/Iv alla Camera, a SkyTg24.

  • 17:07

    Orlando: “Disegno della destra non è folklore, è pericoloso”

    “Il tema centrale è che Europa ci sarà dopo un rafforzamento significativo di una destra che non si mette fuori gioco, ma che sta sempre sul limite. Non è una destra di folklore e di nostalgia, è una destra che ha un disegno diverso dal nostro. Per noi molto pericoloso. Che dobbiamo sconfiggere intestandoci soprattutto il tema della lotta alle diseguaglianze sociali”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, esponente del Pd, Andrea Orlando a Mezz’ora in Più su Rai3.

  • 16:46

    Borghi (Pd): “Inconcepibile figli di Berlusconi nelle trattative di governo”

    “Com’era la favola della destra normale in un Paese normale? Nella trattativa per la formazione del governo entrano in campo i figli di B cioè i proprietari di Mediaset. Di cosa parlano con Meloni? Del futuro dell’azienda? Cose inconcepibili in qualunque altro paese occidentale”. Così su twitter Enrico Borghi, della segreteria Pd, responsabile Sicurezza.

     

  • 16:43

    Giorgia Meloni: “Sarà un percorso a ostacoli, ma non ci arrendiamo”

    “Si mettano l’anima in pace: siamo qui per risollevare la nostra Nazione. Sarà un percorso pieno di ostacoli, ma daremo il massimo. Senza mai arrenderci”. Lo scrive la leader di FdI, Giorgia Meloni, in un post su Facebook in cui critica gli “attacchi scomposti della sinistra”.