IL PUNTO DEL GIORNO
Dopo un mese e mezzo di guerra, con 1.563 vittime civili accertate dall’Onu e centinaia di altri corpi non ancora identificati per le strade e nelle fosse comuni delle città saccheggiate dai russi, l’Ucraina si prepara a un nuovo assedio e chiede alla popolazione civile di evacuare le regioni orientali. Le truppe nemiche, ritiratesi dal fronte di Kiev, sono pronte a sferrare un’altra offensiva entro 3-4 giorni, per realizzare l’obiettivo strategico “primario” di prendere il controllo dell’intero territorio del Donbass. Le zone interessate sono quelle di Lugansk e Donetsk e parte dell’oblast di Kharkiv, la seconda città ucraina nel nord-est al confine con la Russia.
Anche a Mariupol, sotto assedio da settimane, centomila civili chiedono di essere evacuati. Dalla città portuale sul mar d’Azov, cruciale per i collegamenti tra Donbass e Crimea, continuano ad arrivare notizie drammatiche. Le autorità comunali hanno denunciato l’allestimento di crematori mobili da parte dei militari di Mosca per bruciare i corpi degli abitanti uccisi e coprire le tracce dei crimini contro i civili. Il sindaco ha denunciato che quasi 50 persone sono bruciate vive durante il bombardamento di un ospedale pediatrico. A Hostomel il primo cittadino, Taras Dumenko, ha raccontato invece che oltre 400 persone sono scomparse, compresa una quindicina di bambini. Altre prove di esecuzioni sommarie, torture e saccheggi sono state verificate dai reporter del Guardian a Trostianets, cittadina nella regione di Sumy, occupata dalle truppe russe per un mese.
Orrori su cui per la prima volta è intervenuto il presidente russo Vladimir Putin, parlando di “provocazioni rozze e ciniche” da parte ucraina in una conversazione con il premier ungherese Viktor Orban, che intanto ha chiesto “un cessate il fuoco immediato”. Sono invece “gravissimi crimini di guerra”, ha denunciato ancora una volta il presidente Usa Joe Biden, secondo il quale “la guerra è tutt’altro che conclusa”. Lo stesso avvertimento è arrivato anche dal segretario Nato, Jens Stoltenberg: “Prepariamoci a un lungo conflitto”. Secondo il Pentagono, i russi hanno completato il ritiro dall’area di Kiev e di Chernihiv. Un altro indizio che porta a pensare a un’offensiva pesante nel Donbass.