“Il carabiniere Giustini non ha mai indagato sul ruolo di Delle Chiaie e le stragi”
“Il carabiniere Walter Giustini non ha fatto indagini su Stefano Delle Chiaie, ma si è limitato a riferire le dichiarazioni di Maria Romeo”. A sostenerlo è Sonia Battagliese, avvocato del militare, attualmente sotto processo a Caltanissetta con l’accusa di aver depistato le indagini sulle stragi di Capaci e via d’Amelio. La legale ha contattato Il Fatto dopo aver appreso delle dichiarazioni di Salvatore De Luca, procuratore capo della città nissena, in commissione Antimafia.
A proposito dell’indagine sul ruolo dell’eversione di destra nelle stragi, il magistrato ha detto di considerare “singolare che si insista su un certo filone legato alla pista nera. Mi riferisco alla pista di Stefano Delle Chiaie a seguito delle dichiarazioni rese da Maria Romeo e anche dal luogotenente Walter Giustini“. E ancora ha ribadito: “Dalle dichiarazioni di Romeo e Giustini e dalle presunte dichiarazioni del collaboratore Alberto Lo Cicero, che non ci sono mai state, viene fuori una pista che giudiziariamente vale zero tagliato. Ripeto: zero tagliato“.
Parole che hanno provocato la reazione della legale del carabinieri. “Prendo atto di quanto dichiarato dal procuratore De Luca in commissione Antimafia, ma preciso che il mio cliente, il luogotenente Walter Giustini, non ha mai condotto alcuna indagine su Stefano Delle Chiaie“, dice l’avvocato Battagliese. “Il 9 maggio del 2022 – prosegue – si è limitato a riferire all’autorità giudiziaria, cioè allo stesso dottor De Luca, quanto appreso su Delle Chiaie dalla signora Maria Romeo“.
La questione è complessa e gira attorno al collaboratore di giustizia Alberto Lo Cicero, autista di Mariano Tullio Troia, boss di Cosa Nostra e simpatizzante dell’estrema destra noto come ‘u Mussolini. Oggi deceduto, Lo Cicero era sentimentalmente legato a Maria Romeo, sorella di Domenico, autista di Stefano Delle Chiaie, fondatore di Avanguardia Nazionale. A gestire Lo Cicero quando era ancora solo un confidente fu proprio Giustini. Interrogato a Caltanissetta il 9 maggio del 2022, il carabiniere raccontò di aver saputo da Lo Cicero in una fase “antecedente alla strage di Capaci” che Salvatore Biondino era l’autista del capo dei capi, Totò Riina. Informazioni che Giustini avrebbe poi riportato ai suoi superiori, cioè i capitani Marco Minicucci e Giovanni Arcangioli, ma anche al sostituto procuratore Vittorio Teresi.
I racconti di Lo Cicero, ha sostenuto il carabiniere, avrebbero anticipato di mesi i racconti di Baldassare Di Maggio e avrebbero potuto portare all’arresto di Riina prima delle stragi. Fu sempre Lo Cicero a parlare di Delle Chiaie? “Non lui, ma la Romeo ci ha citato i rapporti tra Delle Chiaie e il fratello. Però in maniera estemporanea. Ci portò delle foto del fratello e Delle Chiaie mi sembra fosse però un convegno”, ha dichiarato il carabiniere, intervistato da Marco Lillo sul Fatto Quotidiano nel maggio del 2022. La procura di Caltanissetta, però, non ha creduto né a Giustini e neanche a Maria Romeo, chiedendo e ottenendo di processare entrambi per false informazioni ai pm. Il gip Santi Bologna parla di “reiterate condotte depistanti mediante dichiarazioni false o calunniose” per “creare una vera e propria cortina fumogena volta a spostare l’interesse degli inquirenti dall’originario focus investigativo”. L’avvocato Battagliese, però, puntualizza: “Vedremo come si concluderà il processo, però devo puntualizzare che il mio assistito non ha mai compiuto indagini dirette o rilasciato dichiarazioni relative a un ruolo di Delle Chiaie nelle stragi. Tra l’altro è una pista che non ha mai acceso l’interesse degli inquirenti né all’epoca dei fatti e neanche oggi”.