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Crosetto spinge ancora sul riarmo: “Più personale per la Difesa. I militari di Strade sicure tornino nei loro ruoli”

Dichiarazioni che hanno portato a un botta e risposta con il presidente del Senato Ignazio La Russa
Crosetto spinge ancora sul riarmo: “Più personale per la Difesa. I militari di Strade sicure tornino nei loro ruoli”
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Più personale per la Difesa e il rientro dei militari che presidiano le strade nei loro ruoli. Sono le intenzioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto, espresse nel suo intervento alla sede del Comando Operativo di Vertice Interforze dopo i collegamenti con vari teatri operativi nel giorno in cui si celebra la Giornata delle forze armate. “La legge 244”, quella che fissa il limite sul personale della Difesa a 170mila unità, “dobbiamo buttarla via. Lo spirito con cui è nata è morto. Il personale va aumentato e servono garanzie a tutela del personale. Mentre parliamo di scudo e guerra ibrida dobbiamo anche parlare di alloggi. Bisogna iniziare a parlare di requisiti, le forze armate devono essere efficienti. Serve una riforma delle forze armate, non la considero la riforma del ministro della Difesa: in Parlamento parleranno le Forze armate e non un sottosegretario o ministro” dice Crosetto. Una visione che Crosetto ha espresso anche in passato.

Il ministro pensa di buttar via anche un’altra iniziativa, l’istituzione dell’operazione Strade sicure varata nel 2008 durante il governo Berlusconi, prorogata più volte nel corso del tempo. “Sull’operazione ‘Strade sicure’ è arrivato il momento di tornare indietro. Quando penso 6.800 militari in tutta Italia su strada, penso che dovremmo aumentare le forze di polizia per riportare i militari al loro lavoro originario”.

Dichiarazioni che hanno portato a un botta e risposta con il presidente del Senato Ignazio La Russa. La seconda carica dello stato, e ministro della Difesa quando l’operazione venne lanciata, ha spiegato: “Mi spiace contraddire il mio amico Crosetto, ma risultata negli anni tra i provvedimenti più apprezzati dall’opinione pubblica e non solo tra gli elettori di centrodestra, che ne furono addirittura entusiasti“. Secondo il presidente del Senato, “occorrerebbe non solo confermare ma anzi ampliare l’operazione, ripristinando il pattugliamento misto di militari e forze dell’ordine, che solo qualche nostalgico sessantottino di sinistra aveva contestato”. La Russa si è quindi detto certo che “se Crosetto vorrà testare cittadini, sindaci e forze politiche di maggioranza, e non solo, eviterà di dare un’inutile pedata a chi mette la sicurezza tra le priorità da garantire”.

Rassicurazioni sul dispositivo sono arrivate anche dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, secondo quanto dichiarato da Domenico Pianese, segretario del sindacato Coisp, che in serata ha incontrato il titolare del Viminale. Respinge la proposta di Crosetto anche il deputato e vicecapogruppo vicario della Lega, Igor Iezzi: “Altro che tagliare i militari di ‘Strade sicure’: il contingente in strada andrebbe aumentato di almeno altre mille unità. Questo è un presidio di sicurezza prezioso per tutto il territorio italiano”, ha affermato.

Non è stata l’unica dichiarazione della giornata. Ad Ancona Crosetto ha ribadito un concetto espresso anche in passato: “La Difesa è come l’aria, fin quando non serve non si vede, ma quando manca nei momenti in cui serve si capisce la sua necessità. Oggi tutti noi ricordiamo che questo presupposto della vita delle libere istituzioni, della nostra vita democratica è sulla base, sulle spalle, di alcune persone che hanno scelto di condurre una vita diversa al nostro servizio”.

Del resto la situazione internazionale desta più di una preoccupazione: “Viviamo, oggi, tempi complessi, in cui la pace non è più scontata. Le guerre del XXI secolo, infatti, non si combattono solo sul terreno. Si combattono nello spazio, nel cyberspazio, nella dimensione cognitiva, attraverso una guerra ibrida e invisibile che si gioca sui dati, sull’informazione, sulle percezioni. Il tema di quest’anno, ‘Difesa, la forza che unisce’, non è uno slogan – prosegue Crosetto – . È un principio concreto, un messaggio che attraversa ogni azione delle Forze armate. La Difesa lega territori e generazioni, collega città e borghi, accorcia le distanze tra la periferia e il cuore dello Stato. Unisce perché costruisce fiducia: tra istituzioni e cittadini, tra cittadini stessi, tra chi opera nei reparti e chi riceve la protezione dello Stato. Fiducia che nasce dal senso di responsabilità, dalla coerenza tra parole e azioni, dalla capacità di proteggere senza compromettere etica, rispetto e dignità. Essere la forza che unisce significa proteggere in tutti i sensi del termine: esserci dove c’è bisogno, sostenere le comunità, garantire sicurezza e soccorso con competenza e dedizione. Significa custodire la memoria dei nostri Caduti. Ricordarli non come un atto simbolico, ma come fondamento dell’identità della Difesa e della Repubblica”.

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