Bobby Solo è uno degli ospiti del nuovo appuntamento con “Ciao Maschio”, condotto da Nunzia De Girolamo, in onda sabato 18 ottobre, alle 17.05 su Rai 1.
“Mio padre mi voleva notaio, medico, ingegnere o industriale. – ha rivelato il cantante – Ma mia madre, invece, mi ripeteva sempre: ‘Roberto, te devi fare il parroco, così le donne cattive non ti faranno soffrire’. Lei non voleva che mi sposassi mai, che arrivassi pure a settant’anni senza niente. Mi voleva bene, e forse aveva ragione. Con quello che ho combinato nella vita, è già un miracolo che io sia ancora qui”.
E ancora: “Con il mio amico Ricky Shane, negli anni Sessanta, abbiamo provato di tutto: anfetamine, hashish, marijuana. Poi negli anni Settanta è arrivato anche l’alcol. Facevo i cocktail nella mia villa all’Eur: davo un Manhattan agli altri e io mi bevevo lo shaker! Ho fumato per trentacinque anni, sigarette di ogni tipo, anche quelle senza filtro”.
“Il Signore mi vuole bene, non c’è altra spiegazione. – ha aggiunto divertito – Sono sopravvissuto a tutto, e continuo a cantare. È la musica che mi tiene vivo”.
Poi il discorso si sposta sulla famiglia:” Quando ho perso papà e mamma ero distrutto, ma non riuscivo a piangere. Poi, un giorno, ascoltando James Burton (il chitarrista di Elvis Presley) mentre suonava Mystery Train, mi sono messo a piangere come un bambino. La musica è l’unica cosa che riesce ancora a farmi commuovere”.
Infine una piccola rivoluzione: “Sono nato privo del nervo uditivo in un orecchio, eppure ho fatto sessantun anni di musica e duecento milioni di concerti. È il segno che la passione può vincere su tutto”.