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Pamela Genini disse all’ex fidanzato: “Non posso lasciarlo altrimenti mi ammazza”. La telefonata prima di morire: “Aiuto, ha le mie chiavi”

Gianluca Soncin, con cui aveva interrotto la relazione da poche settimane, stando al racconto dell'ex fidanzato della vittima, sarebbe stata pedinata e minacciata con una pistola puntata al ventre
Pamela Genini disse all’ex fidanzato: “Non posso lasciarlo altrimenti mi ammazza”. La telefonata prima di morire: “Aiuto, ha le mie chiavi”
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“Aiuto, aiuto, aiuto. Ha le mie chiavi”. Sono le ultime parole che l’ex fidanzato di Pamela Geninila 29enne uccisa dall’uomo che aveva lasciato – ha potuto sentire prima che “saltasse la comunicazione” martedì sera intorno alle 21.22 mentre si trovava al telefono con lei. Gianluca Soncin, con cui aveva interrotto la relazione da poche settimane, ha fatto irruzione nella casa della ragazza di via Iglesias 33 a Milano sfondando il portone e aprendo la casa della vittima con una copia delle chiavi. “Ho provato a richiamarla, senza successo”, ha messo a verbale l’uomo che “immediatamente” ha iniziato a scriverle dei messaggi.

“Ho paura, ha fatto doppione chiavi mie, è entrato, nn so che fare, chiama polizia”, ha scritto Genini attivando l’ex fidanzato. Gli investigatori del commissariato Villa San Giovanni, coordinati dalla pm Alessia Menegazzo, nella notte hanno sentito come testimoni anche i vicini di casa di Genini. Hanno raccontato di aver sentito delle grida e aver visto la donna che “cercava di uscire dal proprio appartamento, ma veniva trattenuta e tirata dai capelli da un uomo per poi trascinarla in casa”. Urla provenienti anche dal “terrazzo grande”. Intorno alle 21.45 una vicina di casa ha sentito una voce femminile invocare aiuto gridando “Non lo farò più”, “ti amo”, “smettila, ho una famiglia”.

Pamela Genini “pur volendosi allontanare e troncare la relazione, temeva di interromperla bruscamente perché aveva paura che il Soncin facesse del male a lei e ai genitori in quanto lo stesso le diceva ‘se mi lasci ti ammazzo e ammazzo tua madre’, inoltre mi diceva ‘io non posso lasciarlo altrimenti mi ammazza” ha raccontato, sentito come testimone, l’ex fidanzato. L’uomo ha raccontato che la 29enne era stata “minacciata” da Soncin, a Cervia, anche “con una pistola puntata al ventre”, ma era riuscita ad uscire da casa di lui e a prendere “un taxi” e andare a Milano.

Sempre il testimone ha raccontato che Soncin, stando a ciò che gli diceva la modella e imprenditrice, la pedinava. “L’avevo invitata a non effettuare pagamenti con la carta revolut, che lui stesso le aveva consegnato per monitorare i movimenti della carta e tracciare i percorsi”, ha riferito. Pochi giorni fa, ha messo ancora a verbale, Soncin fece una “foto” delle chiavi di casa di Pamela e le disse che “l’aveva scattata con l’intento di fare una copia”, ma lei sarebbe riuscita a fargliela cancellare. Tuttavia, la scorsa settimana lui aveva finto “di stare male per poter restare in casa” di lei a Milano e forse, ha detto il teste, avendo la “disponibilità” delle chiavi “in quella circostanza” ne fece una copia. Nelle “ultime tre settimane” Pamela “mi riferiva che si era decisa a lasciarlo”, ma lui “in risposta decideva di non lasciare l’appartamento” di via Iglesias. Poi era andata “in vacanza” con lui a Padova, temendo un’altra sua “reazione violenta”. Fu là che lui minacciò anche “di uccidere il cane” di Pamela. Poco dopo le 18 di ieri, sempre stando al racconto dell’amico ed ex, Pamela “aveva comunicato al Soncin di averlo lasciato definitivamente”. E sempre all’ex aveva detto quel mattino che stava andando a Lugano “per iscriversi all’università” con una sua amica, anche se aveva sempre “paura” di lui. La vittima aveva inviato anche alcune foto del suo volto tumefatto a un’amica.

A chiamare il 112 sono stati i vicini di casa, allarmati dalle urla provenienti da un appartamento del civico 33. Gli stessi vicini che – dopo averla sentita gridare “aiuto” – hanno assistito alle coltellate sul terrazzino al terzo piano del palazzo, dove l’uomo aveva trascinato la donna. Le forze dell’ordine erano state allertante anche dall’ex ragazzo della 29enne. Pamela, infatti, era con lui al telefono quando si è ritrovata dentro casa il suo omicida. Poco prima del delitto i poliziotti avevano suonato al citofono. È Pamela a rispondere: dice “È Glovo“, cercando di fingere che si trattasse di una consegna. Ma è inutile: quando gli agenti, insieme ai vigili del fuoco, buttano giù la porta dell’appartamento, la 29enne è stata già colpita a morte. Da quel momento il silenzio con l’uomo che con lo stesso coltello ha tentato di togliersi la vita senza riuscirci.

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