Una scena da film d’azione, un’operazione criminale tanto sfacciata quanto violenta, ma che non aveva fatto i conti con una tecnologia di sorveglianza altrettanto sofisticata. Un gruppo di circa 20 persone ha preso d’assalto la gioielleria Heller Jewelers a San Ramon, in California, portando via un bottino stimato tra uno e due milioni di dollari. Ma grazie a una soffiata e all’uso di un drone, la polizia era già sulle loro tracce prima ancora che entrassero in azione, riuscendo ad arrestarne sette.
L’irruzione è avvenuta lunedì pomeriggio, intorno alle 13:50. Un commando di una ventina di persone, alcune armate di pistola, altre di picconi, ha fatto irruzione nel negozio, mandando in frantumi le vetrine e razziando tutto ciò che potevano: anelli, orologi, collane e bracciali. La loro fuga, però, ha avuto un imprevisto: la porta d’ingresso si è bloccata alle loro spalle. Per aprirsi una via d’uscita, uno dei rapinatori ha sparato con una pistola 9mm, frantumando il vetro e permettendo alla banda di dileguarsi.
Quello che i rapinatori non sapevano è che la polizia era già un passo avanti. Grazie a una soffiata da parte della polizia della vicina città di Dublino, il dipartimento di San Ramon aveva già lanciato in volo un drone del suo programma “Drone as First Responder” ancora prima che la banda arrivasse sul posto a bordo di auto rubate. “I nostri droni sono abbastanza silenziosi, e loro semplicemente non sanno che sono lassù“, ha spiegato il tenente di polizia Mark Gunning. “Siamo in grado di zoomare e catturare le riprese, fornendo una consapevolezza della situazione in tempo reale ai nostri agenti che intervengono”. Le immagini del drone, che hanno ripreso i veicoli usati per la fuga, e la collaborazione tra i dipartimenti di polizia di San Ramon, Dublino e Oakland, hanno portato all’arresto di sei uomini e un minorenne, tutti provenienti da Oakland. Giovedì, i procuratori hanno formalmente incriminato tre di loro per rapina e cospirazione: Ira Austin, 19 anni, e i fratelli Jimmy Ray, 27, e Michael Ray, 31.
