Cinema

Venezia, il Leone d’oro già assegnato da pubblico e stampa. I film migliori si dovranno accontentare

Il premio più ambito andrà al tunisino The voice of Hind Rajab della regista Kaouther Ben Hania. Film giusto nel momento di attualità e politica

di Davide Turrini
Venezia, il Leone d’oro già assegnato da pubblico e stampa. I film migliori si dovranno accontentare

Poche ore e sapremo chi vincerà la Mostra del Cinema di Venezia 2025, edizione numero 82. Inutile girarci attorno: il Leone d’oro andrà al tunisino The voice of Hind Rajab della regista Kaouther Ben Hania. Film giusto nel momento di attualità e politica. Nulla di formalmente trascendente, anzi per molti critici pure parecchio ricattatorio (a mente fredda un giorno ne riparleremo), ma ai festival va così.

Improbabile che la giuria capitanata dal regista Alexander Payne si lasci sfuggire la testimonianza di un vile e inaudito atto di violenza e disumanità dell’esercito israeliano mentre asfalta la Striscia di Gaza in un delirante genocidio. Si dovranno quindi fare da parte i quattro film più intriganti, coraggiosi, finanche sperimentali del festival: Bugonia di Yorgos Lanthimos, The testament of Ann Lee di Mona Fastvold, A house of dynamite di Kathryn Bigelow e Silent Tree di Ildiko Enyedi. Tre donne su quattro.

La giuria ne terrà conto e un Leoncino per la regia o un premio speciale sarà ancora femminile. Difficile prevedere infine a quali attori spetterà la Coppa Volpi in una annata dove le doti sono distribuite tra ruoli e mansioni del set in maniera più equilibrata rispetto ad atre annate. A noi è piaciuto molto il fotografo che per coerenza e passione per la scrittura si lascia andare nell’indigenza, quel Bastien Bouillon di A pied d’ouvre di Valerie Donzelli.

Mentre tra le attrici dire che Emma Stone con Lanthimos raggiunge vette impossibili sarebbe insistere e infierire sulle colleghe. E gli italiani? Beh, gli italiani piangono. La truppa di ben cinque produzioni italiane non ha di certo fatto sfracelli. Sorrentino con La Grazia a Maresco con Un film fatto per Bene sovrastano gli altri due, ma è difficile vederli arrivare a premio in mezzo al traffico. Infine una notazione artistica generale: Alberto Barbera ha ancora un anno di mandato da direttore artistico e al Lido tutti giurano che a prendere il suo posto sarà Giulio Base. Cinema di fantascienza?

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