Mafie

Paolo Borsellino – Nomi, storie e misteri sulla strage di via d’Amelio: lo speciale del Fatto.it

A trentatrè anni dalla bomba del 19 luglio 1992, ilfattoquotidiano.it cerca di mettere ordine sulle storie degli uomini e delle donne che hanno avuto o hanno ancora un ruolo nelle inchieste

Da Giovanni Arcangioli, il carabiniere immortalato da Franco Lannino mentre reggeva la valigetta di Paolo Borsellino in via d’Amelio, fino ad Arnaldo La Barbera, il superpoliziotto che secondo le accuse orchestrò il depistaggio. Da Giovanni Tinebra, il procuratore di Caltanissetta che per primo indagò su via d’Amelio, fino a Mario Mori e Giuseppe De Donno, i carabinieri del Ros, autori del dossier Mafia e appalti, che sostengono da tempo essere il movente segreto delle bombe del 1992. A trentatré anni dalla strage del 19 luglio 1992, ilfattoquotidiano.it ha cercato di riordinare le storie degli uomini e delle donne che hanno avuto un ruolo nelle indagini: da quelle scattate nei giorni immediatamente successivi, che secondo la corte d’Assise di Caltanissetta si sono concretizzate nel più grande depistaggio della storia italiana, a quelle più recenti, portate avanti dalla Commissione Antimafia e diventate fonte di veleni e polemiche.
Nomi, volti, storie e misteri: abbiamo selezionato quelli che possono aiutare a fare ordine in una delle più complesse vicende del nostro Paese. Una strage eclatante, ancora senza tutta la verità. E che oggi è al centro di un violento scontro politico, in scena nelle stanze di palazzo San Macuto. Nel frattempo a Caltanissetta proseguono le indagini: sui cosiddetti mandanti esterni delle stragi, sulla scomparsa dell’agenda rossa, sul movente che potrebbe aver portato ad accelerare l’eliminazione di Paolo Borsellino.