Strage di Via D’Amelio, coordinamento di sigle giovanili: “Fare luce sulle zone grigie. Serve un’Antimafia coerente”
Un’Antimafia popolare che non si esaurisca solo nel momento della commemorazione e in grado di riconoscere “il puzzo del compromesso morale”. È questa, in estrema sintesi, la rivendicazione di un coordinamento di sigle giovanili di Palermo, in vista della commemorazione della strage di via D’Amelio, il prossimo 19 luglio. Argomenti chiari e forti che hanno messo nero su bianco in una nota: “Chiediamo che venga fatta luce su tutte le responsabilità, sulle zone grigie, senza reticenze e per questo motivo, sosteniamo convintamente il grido di ‘Resistenza’ di Salvatore Borsellino”, dicono Movimento giovanile Attivamente, Our Voice, Giovani Cgil Palermo, Udu Palermo, Collettivo Rutelli e sindacato Regina Margherita.
Ragazzi e ragazze che non hanno “vissuto gli anni delle stragi, ma dopo 33 anni, avendo letto sentenze e assistito a processi giudiziari – continuano – non possiamo accettare il processo di revisionismo storico in atto nel nostro Paese, ispirato prima di tutto dall’attuale Governo, che allontana la ricerca della verità dalle responsabilità dei servizi segreti, dell’eversione nera e da quei mandanti esterni che sono stati i veri fruitori politici delle stragi del 1992 e del 1993”. Sono gli stessi ragazzi che hanno marciato lo scorso 23 maggio, arrivando in tempo per il minuto di silenzio che però era stato anticipato e che adesso puntano il dito contro la commissione Antimafia: “Chiediamo le immediate dimissioni di Chiara Colosimo e la ricostituzione della Commissione parlamentare antimafia, che in questo momento rischia di depistare le indagini su Via d’Amelio, oscurando le verità sui volti dei mandanti esterni e sulle responsabilità dell’eversione nera sulle stragi. Delegittimando, inoltre, esperti come Scarpinato e De Raho”, spiega a Ilfattoquotidiano.it Marta Capaccioni di Our Voice. Anche lei era nel corteo del 23 maggio, e oggi spiega: “Un organo di così alto valore costituzionale non può essere condizionato nei lavori da figure esterne come Mario Mori. Dove ci porterà una ricerca presumibilmente pilotata da una persona attualmente indagata per strage dalla procura di Firenze?”.
E adesso in vista della commemorazione della strage di Via D’Amelio, il collettivo Our Voice assieme alle altre sigle parlano della agenda rossa: “Non accettiamo la macabra spettacolarizzazione della valigetta di Paolo Borsellino a Montecitorio, dove emerge violentemente e plasticamente l’intenzione di ignorare la sparizione dell’Agenda Rossa che era contenuta all’interno”. Ragazzi e ragazze che chiedono una risposta dello Stato: “Come giovani vogliamo portare avanti un’antimafia coerente, scomoda, coraggiosa, in grado di riconoscere ‘il puzzo del compromesso morale’ e di contrastare la crescente normalizzazione delle collusioni politico-mafiose, le dinamiche clientelari, gli abusi di potere, le connivenze che sistematicamente coinvolgono le nostre istituzioni”.
Dopo le ultime rivelazioni sulle indagini per corruzione a carico del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e l’assessora regionale al Turismo, Elvira Amata, entrambi di Fratelli d’Italia, che in occasione del 19 luglio ha ridimensionato gli eventi previsti per la celebrazione, perfino trasferendo un convegno inizialmente previsto nel capoluogo siciliano a Roma, i giovani del coordinamento puntano il dito: “Le indagini in corso che hanno sconvolto l’Ars sono esempi preoccupanti della permeabilità del tessuto legale alla corruzione e al degrado morale. Antimafia significa anche riconoscere la forte interconnessione che lega la lotta alla mafia alla lotta per i diritti sociali, per i diritti studenteschi, per la sicurezza e la dignità sul lavoro, contro il precariato e la ricattabilità sociale, contro i progetti di folle riarmo, il finanziamento delle guerre e dei genocidi in corso”.
Un invito per il 19 luglio per chiedere “un’antimafia popolare ed intersezionale, che non si esaurisca ai soli momenti celebrativi, ma che sia in grado di incarnare quella ‘rivoluzione culturale’ di cui parlava Paolo Borsellino”. Per questo motivo “invitiamo ad aderire tutte le associazioni” e “invitiamo tutti ad essere presenti in via D’Amelio il 19 luglio pomeriggio: una giornata in cui verrà data voce sul palco ai tanti familiari delle vittime di mafia, oltre che alle istanze sociali e giovanili di questo coordinamento”.