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Radio Radicale, i giornalisti: “Temiamo la dismissione. Pronti a tutto per difendere i nostri posti e la storia dell’emittente”

La redazione di Radio Radicale dice no all'eliminazione della fascia di programmazione serale in diretta (21-00:15) per il mese di agosto: "Siamo stati messi ancora una volta davanti al fatto compiuto"
Radio Radicale, i giornalisti: “Temiamo la dismissione. Pronti a tutto per difendere i nostri posti e la storia dell’emittente”
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La redazione di Radio Radicale dice no all’eliminazione della fascia di programmazione serale in diretta (21-00:15) per il mese di agosto. Redattori e redattrici, in un documento approvato lunedì 30 giugno, denunciano di essere stati “messi ancora una volta davanti al fatto compiuto” con una scelta che “avrà un impatto non trascurabile sugli stipendi“. “Dichiariamo la nostra decisa contrarietà – scrivono – a ciò che, presentato come una sperimentazione, appare con tutta evidenza come la prefigurazione di una riduzione permanente delle trasmissioni in diretta, fino ad oggi solo evocata dai vertici dell’azienda in diversi incontri con la giustificazione di una riduzione dei costi che appare tuttavia di modesta entità”.

Tra i timori dei giornalisti l’impoverimento di un palinsesto già messo alla prova dal pensionamento di diversi colleghi mai sostituiti e future riduzioni del personale “palesate con l’ipotesi di pensionamenti anticipati e le voci, non meglio precisate, di possibili licenziamenti”. Di qui la rivendicazione dell’importanza del lavoro giornalistico con la richiesta al comitato di redazione, cioè la rappresentanza sindacale, “di porre in essere, in coordinamento con il sindacato di categoria, tutte le iniziative possibili per la sua salvaguardia, di acquisire dall’azienda informazioni dettagliate sulla sua situazione economica, sullo stato del bilancio e sul mancato turn over del personale e di ottenere chiarimenti sulla serie di eventi che in questi ultimi mesi hanno reso quanto mai incerto il futuro della radio con una mancanza di piani editoriali e di sviluppo che sembrano indicare l’intenzione di una graduale dismissione“.

I giornalisti di Radio Radicale concludono poi annunciando che valuteranno “ogni iniziativa che riterranno opportuna per difendere il posto di lavoro, la propria professionalità, la storia e la realtà di Radio Radicale da cinquant’anni al servizio del diritto dei cittadini a conoscere per deliberare e che in questo momento, forse più che in passato, appaiono messi in discussione”.

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