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Vertice Nato, il contro-evento all’Aja del M5s con 15 partiti europei. Conte: “La spesa militare al 5% è suicidio politico”

La dichiarazione finale condanna l'attacco Usa alle basi nucleari iraniane come "un esempio grave di doppi standard", capace "di innescare un pericoloso ciclo di escalation"
Vertice Nato, il contro-evento all’Aja del M5s con 15 partiti europei. Conte: “La spesa militare al 5% è suicidio politico”
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“Noi riteniamo che questa proposta nei fatti sia un suicidio politico, economico e sociale”. Così dall’Aja il leader M5s Giuseppe Conte condanna l’ordine della Nato agli Stati membri di aumentare al 5% del Pil le spese per la difesa, argomento centrale del vertice dell’alleanza atlantica in programma da martedì a giovedì. Per contestare questo input e il piano di riarmo lanciato dalla Commissione Ue, il Movimento ha organizzato nella città olandese il contro-evento “No rearm, no war“, a cui hanno aderito 15 partiti e movimeti da 11 Paesi europei: presenti tra gli altri la ministra del Lavoro spagnola Yolanda Díaz, fondatrice del movimento progressista Sumar, e l’eurodeputata Manon Aubry, esponente de La France Insoumise e co-presidente del gruppo The Left. Nessun rappresentante invece per Pd e Alleanza Verdi e Sinistra. Il maxi-investimento imposto dalla Nato, denuncia Conte, “non corrisponde alla priorità dei nostri cittadini e non corrisponde a un’esigenza di reale sicurezza. Dobbiamo restituire centralità alla politica, la politica con la sua diplomazia, la politica con le sue visioni, la politica con le sue soluzioni e con le sue strategie”, afferma.

“Oggi, a pochi metri dal vertice della Nato, assistiamo a un cambiamento di rotta che pone la spesa militare al centro delle priorità europee. L’insistenza implacabile sul tema della guerra come questione quotidiana rischia di cancellare, con un solo colpo, le finalità fondanti dell’Unione europea”, si legge nella dichiarazione finale dell’evento. “La reazione all’annuncio del piano ReArm Eu è stata immediata e diffusa: un grido di allarme, indignazione, paura e incredulità ha risuonato in ogni nazione europea. In quanto rappresentanti politici – ma soprattutto in quanto esseri umani e cittadini d’Europa – abbiamo il dovere di rispondere a questo grido collettivo. Il tempo stringe: dobbiamo agire ora, con determinazione e fermezza”, scrivono Conte e gli altri leader. “La nostra visione è quella di promuovere la pace e un modello sociale incentrato sul benessere dei cittadini – dall’istruzione e la sanità ai diritti sociali, la ricerca, la protezione dell’ambiente, la giustizia sociale, la lotta alla corruzione e la difesa forte dei diritti fondamentali. Solo attraverso politiche coraggiose e lungimiranti, sostenute da un impegno diplomatico costante, possiamo sperare di costruire una sicurezza duratura e una pace stabile”.

Il testo condanna l’attacco Usa alle basi nucleari iraniane come “un esempio grave di doppi standard nell’applicazione del diritto internazionale”, che mina “la credibilità del sistema multilaterale”. L’azione di Washington, avvertono i leader, rischia “di innescare un pericoloso ciclo di escalation che – come nel caso della guerra in Iraq – potrebbe portare a nuovi tentativi di cambio di regime, aggravare la crisi dei rifugiati e alimentare l’ascesa dell’estrema destra nella regione e oltre”. Il fronte riunito all’Aja, ha comunicato Conte, tornerà a incontrarsi a Roma “dopo l’estate”: “L’idea stessa di Europa è nata per impedire il riarmo degli Stati nazionali e per garantire una pace duratura dopo la Seconda guerra mondiale. I leader di oggi hanno abbandonato quelle promesse. Uniamoci ancora. Siamo noi che salveremo l’Europa“, ha detto ai rappresentanti dei partiti aderenti.

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