Il mondo FQ

L’Iran minaccia il blocco dello Stretto di Hormuz da cui transitano gnl e il 20% dell’export globale di petrolio

L’Iran minaccia il blocco dello Stretto di Hormuz da cui transitano gnl e il 20% dell’export globale di petrolio
Icona dei commenti Commenti

L’Iran sta valutando la possibilità di bloccare il transito nello stretto di Hormuz che collega il Golfo Persico con l’oceano indiano e da cui passa circa il 20% di tutto il petrolio esportato nel mondo (una ventina di milioni di barili al giorno), il 30% di quello che viaggia via mare. Per questa ragione si tratta di una mossa particolarmente temuta dai mercati internazionali, se attuata davvero e per un periodo di tempo sufficiente, in grado di provocare un’impennata delle quotazioni petrolifere con ricadute su inflazione ed economie dell’intero globo. Da questo tratto di mare di 45 kilometri tra Iran ed Emirati Arabi, passa pure il gas liquefatto del Qatar, di cui anche l’Italia è grande utilizzatrice dopo aver significativamente ridotto le sue importazioni dalla Russia.

“La possibile chiusura dello Stretto é una delle opzioni attualmente sul tavolo”, ha detto un membro del Comitato per la sicurezza nazionale del Parlamento citato dall’agenzia russa Tass.

L’Iran è, come noto, a sua volta un esportatore di petrolio, possiede le terze riserve di greggio al mondo (208 miliardi di barili) e le seconde di gas (34mila miliardi di metri cubi). Quindi la chiusura del transito va anche a suo svantaggio. Tuttavia, per effetto delle sanzioni occidentali, il 90% del petrolio iraniano finisce, al momento, in Cina e il paese può contare su altro terminal situato nel golfo dell’Oman. Probabilmente, con lo stop ai transiti, l’Iran può fare più danni di quelli che subisce.

Il paese dell’area che utilizza di più lo Stretto per il suo export di petrolio è l’Arabia Saudita. Nel paese esiste una lunga condotta (1.200 km) che può spostare il petrolio ai porti sul mar Rosso ma la sua capacità è limitata rispetto ai quantitativi che ogni giorno attraversano Hormuz sulle petroliere. I paesi più vincolati al passaggio in questo tratto di mare sono Iraq, Kuwait, Qatar e Bahrein.

Non è la prima volta che Tehran minaccia la chiusura di Hormuz, sinora mai attuata anche per il possibile effetto boomerang. Anche per questa ragione, la reazione sui mercati è, per ora, composta. Il Brent, petrolio di riferimento per il mercato europeo, guadagna a Londra il 2% e sale sopra i 78 dollari al barile. Il gas avanza però del 7% sul mercato di Amsterdam, portandosi sopra ai 41 euro per megawattora.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione