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Fmi: “Prospettive dell’economia italiana incerte. Per alzare la spesa per la difesa servono tagli. Via la flat tax”

Fmi: “Prospettive dell’economia italiana incerte. Per alzare la spesa per la difesa servono tagli. Via la flat tax”
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“Le prospettive di crescita restano altamente incerte per le persistenti tensioni nel commercio globale. La produttività costantemente bassa e i fattori demografici sfavorevoli incidono negativamente sulle prospettive economiche di lungo periodo”. È quanto si legge nell’analisi che il Fondo monetario internazionale dedica all’Italia. Sulla politica di bilancio, “un risultato migliore del previsto nel 2024 ha consentito il ritorno a un avanzo primario. Mantenere questa performance positiva sarà essenziale” per far calare il debito. E visto il “limitato spazio fiscale, ogni nuova spesa, anche per la difesa, deve essere pienamente compensata da risparmi“.

Tra le riforme che l’Italia dovrebbe prendere in considerazione, c’è l’abolizione della flat tax per gli autonomi che “permetterebbe di affrontare questioni di equità e prevenire perdite di gettito”. Inoltre, “considerata la solidità del mercato del lavoro e gli alti profitti delle imprese, i sussidi all’assunzione dovrebbero essere sostituiti con misure che stimolino la produttività. Aggiornare i valori catastali degli immobili aumenterebbe le entrate e potrebbe garantire un trattamento fiscale più equo

Nelle sue ultime previsioni, il Fondo si attende per l’Italia un incremento del Pil dello 0,4% quest’anno e dello 0,8% nel 2026. Se le previsioni si rivelassero esatte, nel 2026 l’Italia crescerà meno di Gran Bretagna, Francia, Spagna e pure Germania.

Il Fondo riconosce a Roma i buoni risultati sui conti pubblici. “L’Italia ha dimezzato il deficit, il saldo primario (differenza tra entrate ed uscite prima del pagamento degli interessi sul debito pubblico, ndr) è tornato in attivo e le autorità prevedono un’ulteriore riduzione graduale del deficit. Il Fmi raccomanda quindi di proseguire questa buona performance e di raggiungere un avanzo primario del 3% del Pil entro il 2027, per ridurre in modo deciso il debito e contenere le vulnerabilità correlate. Raggiungere questo obiettivo richiederà ulteriori sforzi nel breve termine rispetto a quanto già previsto nei piani fiscali delle autorità”, scrive il Fondo monetario che invita poi l’Italia a fare di più anche su clima e sicurezza energetica.

“I rischi legati a clima e sicurezza energetica sono aspetti economicamente cruciali per l’Italia, data la dipendenza da agricoltura, turismo e approvvigionamento energetico estero. Il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2024 fornisce una base strategica, ma sono necessarie azioni più ambiziose per raggiungere gli obiettivi climatici al 2030 e migliorare la sicurezza energetica”, si legge nel rapporto.

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