Lexus ES, la nuova generazione della berlina giapponese diventa un po’ crossover – FOTO








Lexus ha svelato la nuova ES, ovvero la seconda berlina più grande della sua gamma, che culmina con l’ammiraglia LS. Sono automobili pensate principalmente per il mercato americano, come si evince dalle dimensioni: la ES appena presentata è lunga ben 5,14 metri, mentre la LS sale a 5,23 metri. Vale la pena ricordare che la seconda è la vettura con cui nel 1989 nacque il brand di lusso giapponese voluto da Toyota, che cercava di migliorare la sua immagine e i suoi profitti negli Stati Uniti.
Tuttavia, lunghezze del genere sono poco richieste in Europa, dove comunque il segmento è storicamente dominato da Mercedes, seguita da Audi e Bmw. Questa nuova ES, dunque, arriverà sul mercato europeo come outsider, ruolo che già le appartiene dal 2018, ovvero da quando Toyota ha deciso di portarla nel Vecchio Continente. Prima di vederla nelle concessionarie bisognerà attendere la primavera 2026 e nel frattempo si potrà familiarizzare col nuovo design, che è radicalmente diverso da quello della generazione attuale: il corpo vettura relativamente basso e la calandra a clessidra hanno lasciato il posto a una silhouette da crossover e a un frontale piuttosto anonimo.
Considerazioni estetiche a parte, la Lexus ES è dedicata anche al mercato cinese, dove infatti ha debuttato circa un mese fa al Salone di Shanghai. Non è certo un mistero che in Cina le grandi berline siano molto apprezzate e infatti Lexus prevede un accessorio come i sedili reclinabili posteriori con tanto di poggiapiedi per il passeggero posteriore destro. In Europa, invece, la nuova ES cercherà estimatori con un’offerta divisa a metà tra full hybrid ed elettrico. La prima si chiama ES 300h, usa il motore 4 cilindri a benzina di 2,5 litri, sarà disponibile sia con trazione anteriore sia integrale e avrà 201 CV. La seconda usa la sigla ES 350e ed avrà solo la trazione anteriore. L’autonomia non è stata ancora omologata dal WLTP ma la batteria da 77 kWh dovrebbe garantire 530 km di percorrenza. A livello tecnico, gli ingegneri giapponesi si sono concentrati sul comfort a bordo e sulle sensazioni di guida, aumentando la rigidezza del telaio per ridurre al minimo le vibrazioni e rendere lo il feeling al volante diretto e intuitivo. Lo sterzo, infatti, usa una cremagliera a ingranaggi variabili per favorire la stabilità o l’agilità a seconda della velocità e delle situazioni. A questo proposito segnaliamo che questa è la prima ES a utilizzare uno schema multi-link per le sospensioni posteriori, mentre all’anteriore c’è un più semplice McPherson.
Nell’abitacolo, invece, la tecnologia digitale la fa da padrona e spiccano gli inediti Hidden Switches, ovvero gli interruttori retroilluminati che sono visibili solo quando l’auto è accesa, poiché altrimenti sono nascosti sotto il rivestimento del cruscotto. Naturalmente non mancano tutte le ultime funzioni della suite Lexus Safety System+: il cruise control adattivo legge i dati cartografici e rallenta automaticamente vicino ai segnali di stop, alle rotatorie e ai caselli autostradali, ma regola anche la velocità in prossimità delle curve. La telecamera dal Driver Monitor, che si trova sopra il volante, tiene sotto controllo il guidatore e se nota un calo di concentrazione, inclusi l’uso del telefono e gli sbadigli, attiva avvisi visivi e sonori. Forse per il mercato italiano andrà regolato ad hoc.