In Canada, una madre ha deciso di condividere sui social il racconto di ciò che è accaduto al proprio bambino. Il protagonista involontario è un oggetto comunissimo: uno sgabello pieghevole, posizionato accanto al divano per aiutare il figlio maggiore, affetto da paralisi cerebrale, a salire da solo. Ma proprio quel supporto si è trasformato in una trappola pericolosa per il fratellino più piccolo. “Una mattina ho lasciato per un attimo da soli i miei bambini, che stavano giocando sereni, fino a che non ho sentito un tonfo fortissimo provenire dalla sala“, ha raccontato.
Kay de Bruyn, 35 anni, madre di due bimbi, ha raccontato la dinamica ai microfoni dell’HuffPost e attraverso un lungo post su Instagram:. “L’ho trovato in sala, accanto allo sgabello caduto e ho subito pensato che avesse sbattuto la sua faccia contro l’oggetto”, ha spiegato. Ma sollevandolo ha capito che la ferita era altrove: “Ho cercato di capire da dove provenisse e, passando in rassegna le mani del mio bambino, ho visto che il suo dito medio sembrava aver perso il polpastrello“.
La madre ha provato a tamponare l’emorragia con un pannolino, ha chiamato il marito, i genitori e si è precipitata dai vicini. “Ho chiesto loro se potessero fare ciò che io non riuscivo a fare, controllare il dito di mio figlio e dirmi in che condizioni fosse”. I vicini le confermano che mancava effettivamente la parte finale del dito e si offrono di accompagnarla al pronto soccorso: “Sono tornata in casa e mi sono fatta coraggio, dovevo trovare la parte di dito che a mio figlio mancava e solo a quel punto l’ho vista incastrata dentro allo sgabello pieghevole“.
Il bimbo è stato operato d’urgenza. I medici sono riusciti a riattaccare almeno parzialmente il polpastrello. “Oggi al nostro bimbo l’unghia cresce sulla punta del dito e stiamo aspettando di portarlo a fare una visita specialistica da un chirurgo della mano”, ha raccontato Kay, che ha poi concluso: “Quell’oggetto per me era innocuo, un comune sgabello, se avessi saputo i potenziali rischi connessi allo stesso lo avrei sicuramente nascosto dai miei bimbi”.
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