Il mondo FQ

Il consigliere ultranazionalista, 2 viceministri, il capo dei servizi militari: ecco la delegazione inviata da Putin a Istanbul. Per Zelensky “è una farsa”

Il capodelegazione è Medinsky, autore di testi scolastici che propugnano la visione della storia secondo lo "zar". C'è anche Kostyukov, padre di un diplomatico che fu in contatto con la Lega di Salvini. Zelensky: "Una messa in scena"
Commenti

L’unico che ha il potere di prendere le decisioni e la statura per conferire la necessaria ufficialità alle trattative, Vladimir Putin, è rimasto a Mosca. Lo stesso ha fatto l’altra figura che avrebbe avuto una qualche voce in capitolo oltre al presidente, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov. Nonostante la presenza in Turchia di Volodymyr Zelensky e la disponibilità data da Donald Trump a volare nella città del Bosforo nel caso che anche il leader russo fosse stato presente, a Istanbul il Cremlino ha mandato una delegazione composta di funzionari di secondo livello, definita dal presidente ucraino “più una farsa, una messa in scena teatrale, che una cosa seria”.

A capo della rappresentanza russa Putin ha messo l’ultranazionalista Vladimir Medinsky, consigliere del Cremlino. Nato in Ucraina ai tempi dell’Unione sovietica, Medinsky è stato tra i negoziatori ai falliti colloqui di pace del 2022. Ministro della Cultura tra il 2012 e il 2020, formatosi presso il Moscow State Institute of International Relations, presidente dell’organizzazione ultra-nazionalista Russian Military Historical Society, è stato anche l’ideatore di una collana quattro libri per studenti tra i 16 a e i 18 anni che propugna le idee che Putin ha della Storia: orgoglio per i successi della superpotenza Unione Sovietica, indignazione per le umiliazioni del crollo sovietico, acclamazione per la “rinascita” della Russia sotto il governo dell’ex spia del Kgb.

L’ultimo capitolo delle 447 pagine del volume Storia della Russia 1945 – L’inizio del XXI secolo, in particolare, si concentra sulle cause della guerra in Ucraina. Intitolato Russia Today – The Special Military Operation, il capitolo riflette la delusione provata da Putin nei confronti dell’Occidente dopo il sostegno offerto da Mosca agli Usa in occasione degli attacchi dell’11 settembre. “L’Occidente si è fissato con l’idea di destabilizzare la situazione all’interno della Russia”, si legge a pagina 393, riporta Reuters che l’ha recensito. “L’obiettivo non era nemmeno nascosto: smembrare la Russia e prendere il controllo delle sue risorse”. Per questo la gioventù russa deve comprendere la tragedia del crollo sovietico, la perfidia dell’Occidente e la necessità di sacrificarsi per la grandezza della madrepatria.

Al posto di Lavrov andrà Mikhail Galuzin, che è suo vice a ministero degli Esteri. Laureato all’Istituto di Studi Asiatici e Africani dell’Università Statale di Mosca, ha curato per anni i rapporti del Cremlino con l’estremo Oriente: è stato ambasciatore in Indonesia e in Giappone. Oggi supervisiona le relazioni di Mosca e della Bielorussia con la Comunità degli Stati Indipendenti, raggruppamento di ex repubbliche sovietiche. In un’intervista del 5 giugno 2024 all’agenzia di stampa statale russa Tass, ha dichiarato di contemplare la possibilità che l’obiettivo dell’Occidente sia quello di cercare un cambio di governo in Georgia: “Non escludiamo – aveva detto – che l’obiettivo sia quello di attuare lo scenario di un cambio al potere per creare un altro focolaio di tensione ai confini della Russia”.

Ci sarà anche Igor Kostyukov. Più volte sanzionato da Washington per “le azioni mirate a minare la democrazia negli Stati Uniti” e per “le ingerenze nelle elezioni del 2016”, Kostyukov è il direttore dell’intelligence militare, nota come GRU (Glavnoe Razvedyvatel’noe uUpravlenie), uno dei servizi segreti militari più potenti al mondo. Nel 2022 secondo alcune ricostruzioni giornalistiche suo figlio Oleg, diplomatico di livello, aveva incontrato più volte l’avvocato Antonio Capuano, ex consulente per le relazioni internazionali della Lega, che nel maggio di quell’anno avrebbe organizzato una visita a Mosca di Matteo Salvini, poi annullata.

Della delegazione, secondo la lista fornita dal Cremlino, fa parte anche Alexander Fomin è il viceministro della Difesa. Nel 2022 aveva preso parte come vice di Medinsky ai colloqui diretti con Kiev, poi naufragati. Oltre a costoro, Putin ha approvato una lista di esperti che saranno impegnati avari livelli nei negoziati: Alexander Zorin, primo vice capo della Direzione informazioni dello Stato maggiore russo; Elena Podobryevskaya, vice capo della Direzione presidenziale per la politica umanitaria dello Stato; Alexei Polishchuk, direttore del secondo dipartimento del ministero degli Esteri per i paesi della Comunità degli Stati indipendenti; e Vladimir Shevtsov, vice capo della Direzione principale del ministero della Difesa per la cooperazione militare internazionale.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione