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Tifoso ucciso, l’avvocato del 19enne arrestato: “Il calcio e il tifo ultrà non c’entrano nulla”

Il legale di Jacopo De Simone: "Non è stato uno scontro tra tifoserie, ma qualcosa che è successo quella sera con le modalità che le indagini verificheranno"
Tifoso ucciso, l’avvocato del 19enne arrestato: “Il calcio e il tifo ultrà non c’entrano nulla”
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“Il calcio non c’entra nulla con l’omicidio di Riccardo Claris”. A ritenerlo è l’avvocato Luca Bosisio, difensore di Jacopo De Simone che per circa un’ora, martedì pomeriggio, ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari di Bergamo Maria Beatrice Parati. Arrestato poco dopo il delitto, il giovane è accusato di aver ucciso con una coltellata alla schiena il ventiseienne poco dopo l’una della notte tra sabato e domenica in via dei Ghirardelli a Bergamo, non distante dallo stadio Gewiss dove gioca l’Atalanta.

“Questo fatto non c’entra con il mondo ultras: Jacopo, come suo fratello, non andava allo stadio da quando era bambino, e non frequentava la curva dell’Inter. È andato qualche volta a San Siro, ma non c’entra con gli ultras – afferma il legale – Jacopo ha risposto alle domande, confermando le dichiarazioni rese al pm ma ribadisco che il mondo ultrà non c’entra nulla. Non è stato uno scontro tra tifoserie, ma qualcosa che è successo quella sera con le modalità che le indagini verificheranno. Ci tenevo a fare queste precisazioni perché ho letto dichiarazioni sui fatti che rischiano di trascinare problemi di ordine pubblico”.

L’ipotesi iniziale era che l’omicidio del giovane Claris fosse maturato per screzi tra le tifoserie dell’Atalanta – la vittima frequentava la Curva Nord da anni – e dell’Inter. Gli ulteriori accertamenti svolti dai carabinieri di Bergamo e le dichiarazioni dello stesso arrestato parrebbero ora mettere in secondo piano questo aspetto.

Terminato l’interrogatorio, De Simone è stato riaccompagnato in carcere a Brescia, dov’è detenuto da domenica, in attesa della decisione del gip a suo carico. In carcere a Bergamo è detenuto da due mesi il fratello accusato (con il complice Mario Vetere, anch’esso in cella) di aver ucciso lo scorso marzo il 58enne Luciano Muttoni nella sua casa di Valbrembo a scopo di rapina. Il bottino 50 euro e la vecchia Volkswagen Golf della vittima. Mercoledì mattina, intanto, sul corpo di Riccardo Claris sarà eseguita l’autopsia: il sostituto procuratore titolare del caso, Guido Schininà, ha affidato l’incarico al dottor Luca Tajana. Al termine, verrà dato il nulla osta per la restituzione della salma ai familiari, che potranno così organizzare i funerali.

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