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Squadre armate sparano dagli elicotteri e uccidono oltre 750 koala: il provvedimento choc del governo australiano

James Todd, del Dipartimento per l’Energia, l’Ambiente e l’Azione climatica, ha detto che gli altri metodi valutati “non erano adatti”

di F. Q.
Squadre armate sparano dagli elicotteri e uccidono oltre 750 koala: il provvedimento choc del governo australiano

Nel parco nazionale di Budj Bim, in Australia, oltre 750 koala sono stati abbattuti da squadre armate a bordo di elicotteri. Un’operazione autorizzata dal governo dello stato di Victoria, che ha spiegato di aver voluto evitare agli animali una lenta agonia dopo che un incendio aveva distrutto parte del loro habitat. Secondo la governatrice Jacinta Allan, i koala erano “gravemente feriti e in grande sofferenza”.

L’incendio di marzo ha devastato il 25 per cento del parco, bruciando gli eucalipti, unica fonte di cibo per i koala. James Todd, del Dipartimento per l’Energia, l’Ambiente e l’Azione climatica, ha detto a Vox che gli altri metodi valutati “non erano adatti”. Esperti come Rolf Schlagloth della Central Queensland University hanno criticato l’operazione, sottolineando che il soccorso dovrebbe essere la prima opzione e che da 30 metri di altezza è difficile valutare le condizioni cliniche degli animali.

La notizia è trapelata solo giorni dopo l’inizio dell’abbattimento. La gestione dell’emergenza ha riaperto il dibattito sulla tutela dei koala, una specie già considerata a rischio in buona parte dell’Australia. Nel solo stato di Victoria la popolazione è stabile, tra i 129mila e i 286mila esemplari, ma concentrate in aree ristrette. Qui, fenomeni come incendi e disboscamenti rendono fragile l’equilibrio tra animali e ambiente. Il DEECA aveva già tentato in passato di ridurre il sovraffollamento sterilizzando o trasferendo gli animali. Per Schlagloth, l’abbattimento via elicottero è solo l’ultimo capitolo della “lunga lista della cattiva gestione della specie e del suo habitat”.

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