Farà ricoverare il figlio in una struttura di assistenza specializzata a lungo termine: sarebbe questa la decisione presa dall’attore irlandese Colin Farrell, che di recente è tornato a parlare della rara patologia che ha colpito il suo primogenito James, avuto dalla ex compagna Kim Bordenave. Il 21enne, infatti, è affetto dalla sindrome di Angelman, una malattia genetica rara che colpisce il sistema nervoso centrale, si manifesta con gravi danni neurologici e disabilità intellettiva e richiede cure e attenzioni costanti. Una decisione sofferta, dunque, quella del trasferimento in una struttura specializzata, ma voluta per il bene del figlio che, se dovesse succedere qualcosa ai suoi genitori, potrebbe ritrovarsi solo improvvisamente. “È complicato, alcuni diranno: ‘Voglio prendermi cura di mio figlio da solo’. E io lo rispetto. Ma il mio incubo è… se avessi un attacco di cuore domani e, Dio non voglia, Kim avesse un incidente d’auto? James resterebbe da solo, diventerebbe un assistito dello Stato e andrebbe… dove? Non avremmo voce in capitolo”, ha spiegato Farrell durante un’intervista a Candis Magazine.
L’obiettivo, dunque, è quello di trovare “un posto dove lui possa andare ora, mentre siamo ancora vivi e in salute, dove possiamo andare a trovarlo e portarlo fuori qualche volta. Un posto dove possa avere una vita piena e felice, dove si senta connesso”, ha aggiunto. Non sono mancate, però, le critiche degli utenti, che lo hanno accusato di abbandonare suo figlio, ma l’attore – che nel 2024 ha vinto un Golden Globe per il suo ruolo nella miniserie tv The Penguin – ha risposto spiegando i motivi dietro la sua decisione.
Non è la prima volta che Farrell parla della malattia di James, scoperta perché da piccolo mostrava difficoltà a rispettare le varie tappe dello sviluppo: “Non riusciva a stare seduto, credo che avesse circa un anno e mezzo quando lo portammo a fare controlli più approfonditi e gli venne diagnosticata la paralisi cerebrale”, disse a People. La diagnosi, che indica una serie di condizioni che colpiscono i movimenti e la coordinazione, non era però quella corretta, ma l’attore ha spiegato che si tratta di un errore comune, in quanto le due malattie condividono “molte delle stesse caratteristiche”, ha aggiunto Colin.
Quando James aveva 2 anni e mezzo, poi, sono riusciti ad individuare la patologia, grazie all’intuizione di un medico che suggerì di testarlo per la sindrome di Angelman: “Una delle caratteristiche comuni è l’improvviso scoppio di risate e il dottore notò che James rideva molto”, ha raccontato ancora l’attore. Che da quando è arrivata la diagnosi ha sempre festeggiato anche i più piccoli traguardi raggiunti dal figlio, come quando ha camminato per la prima volta, poco prima che compisse 4 anni: “Non dimenticherò mai l’espressione del suo volto mentre camminava verso di me. Ha fatto tipo sei passi e mi sono messo a piangere”. Lo scorso anno, Farrell ha creato una fondazione per fornire supporto a persone e famiglie con disabilità intellettive in onore di James. Ed è proprio il “coraggio straordinario” mostrato dal figlio ad aver spinto Colin a smettere di bere: “Ha arricchito la mia vita. Quando sei genitore di un bambino con bisogni speciali è importante sapere che non sei solo”, aveva spiegato l’attore.