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Ultimo aggiornamento: 15:26 del 14 Aprile

“Schifosa”, “ammazzati”, “quanto ca**o sei brutta”: la vicesindaca di Bologna legge gli insulti ricevuti sui social

Emily Clancy durante l'ultimo consiglio comunale ha letto alcuni commenti ricevuti via social dopo la sua presa di posizione sui manifesti realizzati dai padri separati
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Pagliaccia, misogina, terrorista”. “Schifosa“. “Ammazzati, merda”. “Quanto cazzo sei brutta“. Sono alcuni degli insulti che la vicesindaca di Bologna, Emily Clancy, ha ricevuto di recente per aver espresso la sua opinione dopo che a Bologna sono apparsi manifesti affissi dall’associazione “Genitori sottratti” sul tema dei padri separati. Manifesti che hanno fatto discutere perché, affissi con l’occasione della festa del papà, di fatto ribaltavano la campagna della regione Emilia-Romagna contro la violenza sulle donne. “Sei un fallito, se te lo dice è violenza”, oppure “ti tolgo i figli e ti rovino, se te lo dice è violenza”, il tenore dei manifesti.

In Consiglio comunale parlando dell’iniziativa dei padri separati, la vicesindaca aveva condannato i manifesti, sottolineando che dire che “la violenza non ha genere” è “profondamente sbagliato”, ma, ha specificato in Aula lo scorso 11 aprile, tornando sulla vicenda, non li ha mai censurati o chiesto di farli togliere.

Da qui i commenti scritti sui social contro Clancy e letti dalla politica in Aula, davanti ai consiglieri comunali.

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