Gaza, attacchi israeliani sull’ospedale battista: morto un bimbo. Allarme a Tel Aviv per missili lanciati dallo Yemen

I caccia israeliani hanno bombardato nella notte con due missili l’ospedale battista Al-Ahli, piccola struttura gestita dalla Chiesa anglicana nel nord di Gaza city. Il raid è stato lanciato mentre i medici si affrettavano a evacuare i pazienti ricoverati (video) secondo gli ordini impartiti dall’Idf (le forze armate israeliane) pochi minuti prima. Alcuni video diffusi sui social mostrano violente esplosioni e tende bruciate, macerie e barelle abbandonate: l’ospedale ha subito gravi danni, in particolare all’edificio che ospita il pronto soccorso. Il vescovo anglicano di Gerusalemme, Hosam Naoum, condanna “con la massima fermezza” l’accaduto: “Solo venti minuti prima dell’attacco l’esercito israeliano ha ordinato a tutti i pazienti, al personale e agli sfollati di evacuare immediatamente i locali dell’ospedale prima del bombardamento”, comunica. “Ringraziamo Dio che non ci siano stati feriti o morti. Tuttavia, un bambino, che in precedenza aveva subito un trauma cranico, è tragicamente morto a causa dell’evacuazione affrettata“, comunica.
L’Idf e lo Shin Bet, l’intelligence israeliana per l’interno, affermano che l’obiettivo del raid era un centro di comando di Hamas situato all’interno dell’ospedale: “Il complesso è stato utilizzato dai terroristi per pianificare ed eseguire attacchi contro l’esercito e i cittadini di Israele”, si legge in una nota, in cui si precisa che nell’attacco sono state usate “armi di precisione e sorveglianza aerea” per evitare di colpire i civili. “L’organizzazione terroristica Hamas viola sistematicamente il diritto internazionale, sfruttando brutalmente gli edifici civili e la popolazione civile come scudi umani per operazioni terroristiche”, accusa l’esercito, anticipando che sulla struttura potrebbero essere lanciati nuovi attacchi. In seguito il portavoce dell’Idf ha affermato che che le forze israeliane stanno conducendo un’offensiva su nuovi obiettivi terroristici nel sud della Striscia: “Nel corso delle operazioni di terra”, comunica, “sono stati uccisi decine di terroristi e distrutti tunnel, infrastrutture ed edifici”. Secondo fonti mediche di Gaza le vittime sono 14.
Hamas ha definito l’azione contro l’ospedale “un altro crimine orribile“, commesso da “un’entità criminale che viola tutte le leggi, le regole e le norme umanitarie, con la copertura e la complicità americana”. Il comunicato precisa che l’ospedale Battista, l’unico rimasto a operare a pieno regime a Gaza city, ospitava centinaia di pazienti, feriti e personale medico. L’attacco è avvenuto “minuti dopo che l’esercito israeliano ha ordinato di evacuare l’edificio”, aggiunge la nota, registrando che al momento non risultano vittime. Il movimento islamico al governo della Striscia dichiara di ritenere “responsabili dell’attacco Israele e gli Stati Uniti, così come Paesi come Regno Unito, Germania e Francia“. La dichiarazione esorta poi la comunità internazionale, gli organismi delle Nazioni unite e le organizzazioni umanitarie a denunciare l’attacco e ad agire immediatamente “per porre fine alla violenza e proteggere le strutture sanitarie”.
L’ufficio stampa governativo di Gaza ha pubblicato un elenco di 35 ospedali, tra cui l’al-Ahli, che le forze israeliane hanno attaccato finora. Solo un paio di settimane fa – ricorda al Jazeera – l’esercito israeliano ha bombardato l’ospedale di Khan Younis; in precedenza, aveva distrutto il complesso medico di Al-Shifa e l’ospedale Kamal Adwan, attaccando più volte anche l’ospedale indonesiano nel nord. “Stiamo assistendo all’attacco delle forze israeliane a un settore medico che fatica a continuare a fornire il livello minimo di servizi a causa del blocco totale degli aiuti umanitari imposto da Israele dal 2 marzo e dei devastanti attacchi del 18 marzo”, denunciano i sanitari all’emittente panaraba.
Dopo l’attacco israeliano, nel pomeriggio è scattato l’allarme a Tel Aviv e in tutto il centro di Israele per l’arrivo di un missile dallo Yemen. L’aeroporto Ben Gurion è stato chiuso e i voli in fase d’atterraggio sono stati allontanati dallo spazio aereo sopra l’aeroporto. Gli allarmi, ha fatto sapere l’Idf, sono stati attivati anche a Gerusalemme per l’arrivo di “due missili lanciati dallo Yemen”.