Daniela Santanchè, la gup “applicata” all’udienza si oppone al Csm. “Non c’è prescrizione”

“Non c’è pericolo di prescrizione” e, colpo di scena, la giudice di Milano Tiziana Gueli – che era stata applicata al procedimento dal presidente del Tribunale di Milano perché dal 1 aprile si è “traferita” al dibattimento – ha presentato opposizione al Csm contro il provvedimento con cui Fabio Roia, il 27 marzo scorso, ha disposto che resti applicata all’udienza preliminare, con al centro l’accusa di truffa aggravata all’Inps, a carico di Daniela Santanchè e altri per l’udienza del 20 maggio e per le successive. La giudice da aprile è passata dall’ufficio gip alla IX sezione penale. L’atto di opposizione sarà valutato dalla settima commissione, a cui spetterà formulare una proposta al plenum, che dovrà votare. In una quindicina di giorni il Csm si dovrebbe pronunciare.
La giudice, davanti alla quale si erano tenute tre udienze da ottobre, compresa l’ultima brevissima del 26 marzo di rinvio a fine maggio per la richiesta di termini a difesa del nuovo legale di Santanchè, Salvatore Pino, era già stata prorogata nel suo incarico all’ufficio gip da fine febbraio fino al 31 marzo.
Nel provvedimento il presidente del Tribunale Fabio Roia aveva spiegato di aver sentito sia la presidente dell’ufficio gip Ezia Maccora che la stessa giudice Gueli e di aver compreso che non era possibile prorogare ancora la gup nell’ufficio, per le necessità della IX sezione penale del Tribunale, dove doveva iniziare la nuova funzione.
Non essendosi, però, ancora definito il procedimento a carico della ministra del Turismo, dell’ex compagno Dimitri Kunz e di un ex collaboratore esterno di due società del gruppo Visibilia, oltre che delle stesse società, per Roia andava garantito, fino alla conclusione con decisione nell’udienza preliminare, “il principio del mantenimento” del giudice che conosce gli atti, visto anche, scrive il presidente, il “rischio di prescrizione”. E citava a supporto una circolare del Csm “in materia di supplenze, assegnazioni, applicazioni“.
Circolare che consente “l’applicazione ‘ad processum’ del magistrato trasferito”, quando il procedimento è “in avanzato stato di istruttoria”. E nel caso specifico la giudice Gueli, ha scritto Roia, il 9 ottobre ha già affrontato “questioni preliminari” e poi il 23 dello stesso mese il tema della “competenza territoriale”, risolto dalla Cassazione mantenendo gli atti a Milano.
La giudice nella sua opposizione contesta, da quanto si è saputo, le osservazioni fatte nel provvedimento di applicazione, sostenendo, in sostanza, che il procedimento non era in stato avanzato, tanto che era stata risolta dalla gup solo una questione preliminare e poi quella della competenza e da parte della Cassazione. E che non ci sono problemi di prescrizione imminente. In sostanza, stando all’atto di opposizione l’udienza preliminare potrebbe ripartire davanti ad un altro gup senza rallentamenti né problemi specifici. Senza la parte civile perché la ministra ha completamente risarcito l’Inps che ha ritirato la costituzione.
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