Un’azienda chiamata “Colossal Biosciences” afferma di aver riportato in vita una specie estinta: il “dire wolf”, il mitologico metalupo o meglio enocione, specie estinta. L’annuncio, che ha fatto il giro del mondo, ha destato però da subito critiche e sospetti. “Il 1° ottobre 2024, per la prima volta nella storia dell’umanità, Colossal ha ripristinato con successo una specie un tempo estinta attraverso la scienza della de-estinzione”, si legge sul sito web dell’azienda che ha sede negli Stati Uniti. “Dopo un’assenza di oltre 10.000 anni, il nostro team è orgoglioso di riportare il ‘dire wolf’ al suo legittimo posto nell’ecosistema”, aggiunge.
La Colossal sostiene che tre cuccioli di lupo grigio geneticamente modificati, due maschi chiamati Remus e Romulus, nati a ottobre, e una femmina chiamata Khaleesi, nata a gennaio, sono in realtà “dire wolf”. La stessa azienda ha anche annunciato di recente la creazione di topi lanosi e di un genoma quasi completo di tilacino, o tigre della Tasmania. I “dire wolf” sono grandi canidi estinti (Aenocyon dirus) che vivevano nelle Americhe fino a circa 10.000 anni fa. Gli animali erano grandi lupi con mantelli bianchi. Sono diventati famosi grazie alla serie TV Game of Thrones, da cui il nome del cucciolo Khaleesi, in onore di un personaggio principale della serie. Si pensava che i lupi grigi e i “dire wolf” fossero strettamente imparentati in base alle loro somiglianze fisiche, ma uno studio del 2021 sul DNA antico ha rivelato che le due specie hanno condiviso un antenato comune per l’ultima volta circa 6 milioni di anni fa. Tanto che sciacalli, cani selvatici africani (licaoni) e dhole (una specie di cani selvatici asiatici) sono tutti più strettamente imparentati con i lupi grigi (Canis lupus) rispetto ai “dire wolf”, nonostante il loro aspetto simile. Questo significa che ci sono molte differenze genetiche tra i lupi grigi e i “dire wolf”.
Beth Shapiro di Colossal afferma che il suo team ha sequenziato il genoma completo del “dire wolf” e presto lo renderà pubblico. Shapiro non ha specificato quante differenze ci siano, ma ha detto che le due specie condividono il 99,5 percento del loro DNA. Poiché il genoma del lupo grigio è lungo circa 2,4 miliardi di coppie di basi, ciò lascia ancora spazio a milioni di coppie di basi di differenze. Tuttavia la Colossal sostiene di aver trasformato i lupi grigi in “dire wolf” apportando solo 20 modifiche genetiche. Una pretesa difficile da credere. Infatti, cinque di quei 20 cambiamenti sono basati su mutazioni note per produrre pellicce chiare nei lupi grigi. Solo 15 sono basati direttamente sul genoma del “dire wolf” e hanno la funzione di alterare le dimensioni, la muscolatura e la forma delle orecchie degli animali.
Secondo l’azienda, ci vorrà circa un anno prima che sia chiaro se questi cambiamenti hanno avuto gli effetti desiderati sugli animali geneticamente modificati. Ma per i “detrattori”, questi cuccioli potranno al massimo avere caratteristiche fisiche simili ai “dire wolf”, ma non potranno essere considerati geneticamente identici. Attualmente i cuccioli vivono in una riserva di 800 ettari sotto stretta osservazione. Non ci sono piani per consentire loro di riprodursi.
Valentina Arcovio per 30Science.