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Libano, Israele torna a colpire Beirut: 3 morti. Il premier Salam: “Violata la tregua”. Il presidente Aoun: “Mobiliteremo i paesi amici”

E' il secondo raid sulla capitale dopo il cessate il fuoco di novembre. Il 28 marzo le Idf avevano colpito un deposito di droni di Hezbollah
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Al momento i morti sono tre, ma il bilancio non è ancora definitivo. Nella notte Israele è tornato a bombardare Beirut. Il raid ha colpito un edificio di Dahieh, nella periferia sud della capitale. In una dichiarazione congiunta delle Israel Defense Forces e dello Shin Bet, il servizio di sicurezza interna, si legge che “l’attacco ha preso di mira un terrorista di Hezbollah che aveva recentemente diretto gli agenti di Hamas e li aveva aiutati a pianificare un attacco terroristico imminente contro i civili israeliani. A causa della minaccia immediata rappresentata dal terrorista, l’Idf e l’Isa hanno agito per eliminarlo e rimuovere la minaccia. L’Idf e l’Isa continueranno a operare per prevenire qualsiasi minaccia rappresentata per i civili dello Stato di Israele”. Secondo il Ministero della Salute libanese, almeno altre 7 persone sono rimaste ferite nell’attacco.

E’ il secondo raid del genere dopo il cessate il fuoco di novembre. L’ultimo bombardamento sulla capitale porta la del 28 marzo, quando le Idf avevano colpito un deposito di droni di Hezbollah nella periferia meridionale. La struttura utilizzata per immagazzinare i droni apparteneva alle forze aeree di Hezbollah, note come Unità 127, aveva affermato l’esercito di Tel Aviv. Il giorno prima, il 27 marzo, sei esponenti di Hezbollah erano stati uccisi da un velivolo senza pilota nella zona di Yohmor el-Chakif, nella regione di Nabatiye, nel sud del paese.

Il raid è “una palese violazione degli accordi di cessate il fuoco”, ha affermato il primo ministro libanese Nawaf Salam, e una “flagrante violazione della risoluzione 1701 delle Nazioni Unite”, una decisione del Consiglio di sicurezza che ha posto fine alla guerra del 2006 tra Israele ed Hezbollah ed ha costituito il fondamento della tregua di novembre, si legge in un comunicato stampa diffuso dal suo ufficio.

Anche il presidente del Libano, Joseph Aoun, ha condannato l’attacco: “La persistenza di Israele nella sua aggressione ci impone di raddoppiare i nostri sforzi per mobilitare gli amici del Libano in tutto il mondo affinché sostengano il nostro diritto alla piena sovranità”, ha affermato Aoun, definando l’attacco un “pericoloso avvertimento” sulle intenzioni di Tel Aviv nei confronti del Libano.

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