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Ventenne travolta e uccisa da pirata della strada, l’uomo arrestato era ubriaco e aveva un piede ingessato

È successo a Lurago Marinone (Como). La ragazza era con il fidanzata in macchina: si erano fermati per soccorrere un piccolo animale che avevano investito
Ventenne travolta e uccisa da pirata della strada, l’uomo arrestato era ubriaco e aveva un piede ingessato
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Una ragazza di 20 anni è stata investita e uccisa da un pirata della strada. È tutto avvenuto intorno alle 2.30 a Limido Comasco, al confine con Lurago Marinone (Como). La ragazza era con il fidanzato in macchina: si erano fermati per soccorrere un piccolo coniglio che avevano investito. La giovane ha attraversato la strada quando è stata travolta. Il conducente è scappato, lasciandola a terra in condizioni disperate. La 20enne, Noemi Fiordilino, nell’impatto ha riportato traumi gravissimi. Per i soccorsi sono stati inviati ambulanza ed elicottero del 118. La giovane è stata portata al pronto soccorso del Sant’Anna in condizioni disperate ed è purtroppo morta nelle ore successive.

I carabinieri sono risaliti alla targa dell’auto pirata, una Volkswagen Golf, e hanno rintracciato e arrestato il responsabile dell’investimento mortale e dell’omissione di soccorso. È un 32enne di Fenegrò che aveva un tasso alcolemico tre volte superiore al limite consentito (1.42) ed era alla guida nonostante avesse il piede destro ingessato. Ai militari dell’Arma ha dichiarato che la macchina gli era stata rubata. La vettura era stata invece trovata abbandonata a Fenegrò. L’uomo, un elettricista, al momento dell’incidente stava tornando a casa dopo una serata con gli amici.
È accusato di omicidio stradale, omissione di soccorso e simulazione di reato per aver dichiarato che l’auto gli era stata rubata. Sarà portato in carcere al Bassone. La macchina è stata sequestrata per i successivi accertamenti.

Padre di un bambino, l’uomo non è sposato e ancora vive assieme ai genitori. La prima sua reazione è stata quella di negare. Ai militari (pare che al loro arrivo dormisse) avrebbe riferito di essersi coricato già da alcune ore e che l’auto gli era stata rubata la sera precedente, ignorando che nel frattempo un’altra pattuglia dell’Arma aveva già rintracciato la Golf posteggiata in un’area di sosta poco distante da casa. Il primo test per verificare lo stato di alterazione alcolica dava esito positivo. Su disposizione del pm Giulia Ometto, di turno in Procura a Como, l’uomo è stato arrestato poche ore più tardi e trasferito nel carcere comasco del Bassone, dove nei prossimi giorni avrà la possibilità di fornire la sua versione dei fatti al gip, nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo. Se riconosciuto colpevole rischia fino a sette anni di carcere e fino a 30 di inibizione alla guida, il cosiddetto “ergastolo della patente“. “Una condanna ferma e decisa per il colpevole di quella che non può che essere definita follia. Massimo della pena e nessuna giustificazione”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, nel rivolgere le condoglianze e la vicinanza ai familiari e gli amici della giovane vittima, sui propri profili social, ha commentato la notizia dell’accaduto.

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