Bryan Johnson è l’imprenditore milionario che ha dedicato la propria vita a sfidare l’invecchiamento a suon di 2 milioni di dollari all’anno. Il fondatore e ex CEO di Kernel, l’azienda che crea dispositivi che monitorano e registrano l’attività cerebrale, e di OS Fund che investe in aziende scientifiche, è diventato popolarissimo anche grazie al docu-film Netflix “Don’t Die: l’uomo che vuole vivere per sempre”.
Naturalmente attorno al suo progetto denominato “Blueprint”, l’imprenditore non è solo. Attorno a lui gravitano diversi dipendenti per aiutarlo nel planning farmacologico e fisico. Esisterebbero diversi dubbi scientifici sul fatto che l’uomo voglia rallentare (ma il suo reale sogno è quello di fermare) la vecchiaia. Ma i segreti non possono essere condivisi pubblicamente ed è per questo che i lavoratori di Bryan Johnson sono costretti a firmare rigidi protocolli di riservatezza di 20 pagine.
A documentare il tutto è il New York Times, che aveva già ricevuto una diffida da parte di Johnson, allarmato sul fatto che sarebbe arrivato un articolo, a suo dire, “diffamatorio”.
Nell’articolo alcuni ex dipendenti hanno denunciato Johnson, puntando il dito contro clausole dell’accordo, ritenute assurde e poco consone ad un posto di lavoro. Anzitutto “dovevano accettare il fatto che l’uomo si presentasse praticamente nudo con pochi vestiti o biancheria addosso. Dovevano ascoltare discussioni su attività sessuali, comprese le erezioni. Dovevano subire qualsiasi tono sgradito, offensivo, umiliante, ostile, provocatorio, poco professionale o violento”.
Naturalmente i dipendenti sono tenuti a non diffondere in alcun modo “tutte le informazioni non pubbliche riguardanti la casa di Bryan, l’ufficio, gli effetti personali, tutti gli spazi affittati o di proprietà di Bryan, tutti i veicoli, aerei, automobili, barche e altri mezzi di trasporto che non siano accessibili al pubblico”.
Infine una testimonianza afferma che “Johnson andava spesso in giro nudo e a volte flirtava con il personale prevalentemente femminile di Blueprint”. Ma la diatriba non si fermerà qui.