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Ultimo aggiornamento: 9:26 del 17 Marzo

Gaza senza elettricità, la testimonianza dell’infermiere di Emergency: “Così Israele nega l’accesso all’acqua, una nuova forma di guerra”

L'ultima interruzione delle forniture di energia elettrica imposta da Israele compromette il funzionamento degli impianti di desalinizzazione per l'acqua. La testimonianza dell'infermiere di Emergency
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“L’elettricità a Gaza è qualcosa che la popolazione civile non ricorda più”. Roberto Guerrieri, infermiere di Emergency impegnato in questo momento nella Striscia di Gaza per portare assistenza medica agli abitanti, racconta in una testimonianza audio le conseguenze del black out imposto da Israele, che oltre una settimana fa ha interrotto la fornitura di elettricità, dopo aver già bloccato l’entrata di beni e aiuti. “Questa interruzione, se continuerà, significherà per la popolazione l’impossibilità di avere acqua potabile. Gli impianti di desalinizzazione per l’acqua erano le uniche strutture ancora alimentate dalla rete elettrica”. Con l’interruzione di queste, quindi, sarà molto difficile garantire la disponibilità di acqua. “Per la popolazione di Gaza questo vuole vedersi negato l’accesso al bene più importante per la vita: l’acqua“.

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Il team di Emergency è impegnato nella Striscia da agosto del 2024, per offrire assistenza sanitaria di base alla popolazione martoriata dalla guerra. A fine gennaio ha aperto una nuova clinica nella località di al-Qarara, nel governatorato di Khan Younis, all’interno della cosiddetta area umanitaria definita dall’esercito israeliano, offre primo soccorso, assistenza medico-chirurgica di base per adulti e bambini, attività ambulatoriali di salute riproduttiva e follow up infermieristico post-operatorio, stabilizzazione di emergenze medico-chirurgiche e trasferimento presso strutture ospedaliere a un bacino di diecimila persone.

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