Il mondo FQ

“I motori di ricerca tradizionali saranno una reliquia”, la sfida a Google di Perplexity AI

Aravind Srinivas, amministratore delegato della società, descrive la sua piattaforma come un "matrimonio tra Wikipedia e ChatGPT"
Commenti

“Credo che i motori di ricerca tradizionali rimarranno, ma diventeranno meno rilevanti. Saranno una reliquia. Alla fine Yahoo esiste ancora, c’è chi lo usa. Quindi in molti continueranno a usare Google. Ma sarà più simile a un portale di navigazione web”. Parola di Aravind Srinivas, amministratore delegato di Perplexity AI, che al Corriere della Sera descrive la sua piattaforma come un “matrimonio tra Wikipedia e ChatGPT”. Un nuovo motore di ricerca che, nella sua visione, rappresenta, “l’evoluzione della ricerca online”, offrendo risposte dirette e citando le fonti delle informazioni. “Ricorrere ai link è stata una scorciatoia – spiega Srinivas – ma ora non ne abbiamo più bisogno grazie all’intelligenza artificiale. Siamo in grado di fare domande e ottenere risposte, che è quello che in fondo abbiamo sempre voluto”.

Sriniva ha fondato Perplexity AI nel 2022, insieme a un team di esperti. In soli due anni, l’azienda ha raggiunto una valutazione di 9 miliardi di dollari, grazie a un motore di ricerca conversazionale che sfrutta l’AI generativa. Il ceo ha in mente un intero ecosistema alternativo, e dopo il motore di ricerca, ha già lanciato un assistente vocale per smartphone, attualmente disponibile solo su Android. Il prossimo passo? Un browser chiamato Comet, previsto per la fine di marzo. “Possiamo essere considerati il vero concorrente di Google. Finora, chiunque abbia cercato di competere con Google non ha mai ottenuto trazione sul mercato. Noi stiamo facendo cose più sofisticate, e siamo solo 150 persone”.

Perplexity utilizza diversi modelli di linguaggio, tra cui o3-mini di OpenAI e R1 di DeepSeek. Oltre alla ricerca standard, offre una funzione di Ricerca Approfondita, che consente all’AI di analizzare i temi in modo più dettagliato. Tuttavia si teme che l’affidamento eccessivo sulle macchine per le attività cognitive potrebbe portare a una “atrofizzazione del pensiero critico umano”. Ma lui non è d’accordo: “Prima dell’uso delle calcolatrici, le persone che sapevano moltiplicare due numeri velocemente erano considerate intelligenti. Ora, chi fa le domande giuste sarà ritenuto intelligente”. L’azienda attribuisce grande valore alle fonti, nonostante le critiche ricevute da testate come Wired e Forbes per presunta violazione della proprietà intellettuale. Srinivas propone un modello economico differente, il Publisher Program, che prevede la condivisione dei ricavi con gli editori. “Perplexity non può avere successo senza gli editori. Non prendiamo i contenuti degli editori e non ci formiamo sopra dei modelli. Vogliamo creare qualcosa di diverso, ovvero condividere le nostre entrate”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione