Televisione

Il Comune di Sanremo ‘agita’ la Rai: approvato ‘a sorpresa’ il bando per l’assegnazione del Festival

"Non si esclude che l'azienda possa impugnare le delibere comunali davanti al Tar della Liguria e chiedere la sospensione degli effetti della sentenza di primo grado davanti al Consiglio di Stato. Peraltro, alla luce anche degli obblighi nei confronti dell'Ebu, la Rai potrebbe anche scegliere, clamorosamente, di organizzare il festival altrove", spiega l'Ansa

di Giuseppe Candela
Il Comune di Sanremo ‘agita’ la Rai: approvato ‘a sorpresa’ il bando per l’assegnazione del Festival

Stupore e irritazione dalle parti di Viale Mazzini per la mossa del Comune di Sanremo. Una posizione che i vertici del servizio pubblico considerano contraddittoria, perché in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato sul ricorso della Rai, prevista per il 22 maggio, contro la sentenza del Tar Liguria che ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto all’azienda dell’organizzazione del festival, la Giunta di Sanremo ha approvato la delibera con la procedura per individuare il partner che organizzerà e trasmetterà in chiaro le edizioni 2026, 2027 e 2028, con eventuale proroga per un massimo di due anni.

E la delibera diventa una bomba pronta ad esplodere: il Comune chiede il 30% in più al partner che vincerà il bando, una percentuale sugli spot e la messa in onda di quattro trasmissioni extra Festival. Aspetti che avrebbero agitato i dirigenti, con i legali Rai già pronti a dare battaglia. Per essere precisi la delibera – come riporta l’agenzia Ansa – prevede l’obbligo di riprendere e trasmettere le manifestazioni Sanremoinfiore e un altro evento a scelta dell’amministrazione e realizzare e trasmettere in diretta e/o in leggera differita (a proprie cura e spese) almeno altre due manifestazioni da concordare con il Comune.

La procedura di assegnazione si svolgerà in due parti, la prima riguarderà la pubblicazione di un avviso pubblico per individuare il partner, “potranno partecipare alla gara solo gli operatori a diffusione nazionale in chiaro, titolari di un canale generalista nazionale e che possiedano direttamente capacità di organizzazione di eventi di particolare rilevanza”. In sostanza potrebbero presentarsi alla gara Rai, Mediaset, La7, Sky (che ha una rete in chiaro Tv8) e Warner Bros. Discovery (che ha il canale in chiaro Nove). La seconda parte della procedura riguarderà i termini finali della convezione, il partner dovrà riconoscere al Comune una cifra non inferiore a 6 milioni e 500 mila euro, rispetto ai 5 milioni previsti dalla convezione ad oggi, e una percentuale non inferiore all’1% su tutti gli introiti legati ai proventi pubblicitari e allo sfruttamento dei marchi concessi. Il costo degli eventi collaterali e palchi esterni sarebbero a carico del partner.

Non si esclude quindi che l’azienda possa impugnare le delibere comunali davanti al Tar della Liguria e chiedere la sospensione degli effetti della sentenza di primo grado davanti al Consiglio di Stato. Peraltro, alla luce anche degli obblighi nei confronti dell’Ebu, la Rai potrebbe anche scegliere, clamorosamente, di organizzare il festival altrove”, spiega l’Ansa. I tempi d’altronde stringono. “Il Secolo XIX” fa sapere che la macchina del Festival sarà riaccesa già dalla prossima settimana, avendo già in Carlo Conti il direttore artistico designato. Non solo, la testata ligure fa sapere che “la Rai non esclude, anzi valuta, il piano B: spostare il Festival altrove, forse in quel di Torino dove ha già organizzato, con successo l’Eurovision Song Contest del 2022″.

“Ho voluto seguire personalmente ogni passaggio di questa pratica, insieme all’assessore Alessandro Sindoni – ha commentato la delira il sindaco di Sanremo Alessandro Mager – e ringrazio tutti gli uffici comunali coinvolti che fin dal pronunciamento del Tar hanno lavorato scrupolosamente per arrivare nei tempi prefissati a questo risultato, coadiuvati dai nostri consulenti legali. Ritengo che gli indirizzi espressi oggi in delibera rispecchino le nostre aspettative di sviluppo, in linea con la grande crescita del Festival di Sanremo registrata negli ultimi anni, uno sviluppo che vogliamo declinare non solamente in un aumento del corrispettivo, coerentemente con l’incremento di valore del marchio, ma anche con nuove forme di collaborazione sul territorio”.

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